Appello
associazioni e comitati a politica, basta con cemento
Un appello alla politica, ai parlamentari e, soprattutto, al
sottosegretario di Stato Giovanni Legnini, affinchè, a partire dalla
Legge di stabilità, si ''tolgano fondi ad opere inutili, come
cacciabombardieri e cannoniere, per dirottarli sulla manutenzione
straordinaria del territorio, che non può più attendere''. A lanciarlo
comitati e associazioni ambientaliste abruzzesi che, a pochi giorni
dall'ondata di maltempo che ha devastato parte dell'Abruzzo, provocando
anche una vittima, fanno il punto della situazione. Gli ambientalisti
hanno presentato un dossier, sottoscritto dalle associazioni e dai
comitati storici che operano nella regione, tra cui Wwf e Legambiente.
Il documento verrà inviato a tutti i parlamentari. ''Basta con il
cemento e le nuove infrastrutture in aree a rischio affermano i
rappresentanti delle associazioni perchè il futuro è nella corretta
gestione del territorio e nell'educazione dei cittadini. L'acqua è
fonte di vita, ma la mala politica la trasforma in causa di
devastazione. E' urgente tenere conto dei cambiamenti climatici''.
A sottoscrivere il documento sono stati Forum
Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua, Marelibero, Wwf, Legambiente, Lipu,
Italia Nostra, I Colori del Territorio, Aria Nostra Scafa, ProNatura,
Centro Sociale Zona22, Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio,
Associazione Antimafie Rita Atria, PeaceLink Abruzzo, Associazione
Culturale Peppino Impastato e Cobas. ''Non può dirsi civile secondo
gli ambientalisti una Regione che non ha il Piano cave previsto dal
1983, in cui il Piano di Tutela delle Acque non prende in considerazione
i cambiamenti climatici e permette lo sfruttamento idroelettrico
incontrollato dei fiumi; che ha approvato centinaia di piccole varianti
peggiorative del Piano paesistico; in cui il Comitato Via. e l'Autorità
di Bacino autorizzano progetti di infrastrutture e centri commerciali
in aree a rischio, come il Megalò 2; dove il Consiglio Regionale
approva il Piano casa e la Legge Edilizia, devastanti, con premi di
cubatura fino al 50% che si aggiungono alle mostruose previsioni di
Piani regolatori già ampiamente sovradimensionati''. ''Non può
definirsi civile una Regione vanno avanti le associazioni in cui la
Giunta abruzzese adotta poche settimane or sono una variante al Piano
del Demanio marittimo che appesantisce ulteriormente il carico di
cemento sulle spiagge martoriate dalle mareggiate. Non può dirsi
evoluta una società in cui la stragrande maggioranza dei Comuni, a
partire da quelli a forte rischio come Montesilvano (Pescara) e
Francavilla (Chieti), recepisce nel peggiore dei modi il Piano casa e la
legge edilizia con strabilianti aumenti di cubatura. Dove il comune di
Chieti appoggia il ricorso al TAR sulla decisione del Comitato VIA di
bloccare Megalò 3; dove la Caserma dei Vigili del Fuoco di Pescara è
tra le prime aree ad essere allagata''. ''Stiamo parlando del 2013, non
del 1960 aggiungono. Ora basta, siamo stanchi di denunciare e non
ottenere cambiamenti radicali. In Abruzzo una superficie pari a 85.000
campi di calcio (51.800 ettari) è urbanizzata, con Pescara maglia nera
(il 77,36% della superficie e' urbanizzata. La fascia costiera è
fortemente antropizzata per il 63% e per le aree con spiaggia questa
percentuale sale a oltre l'80%; tra il 1998 e il 2011 abbiamo perso
ulteriori 7 chilometri''. ''La Regione proseguono gli ambientalisti,
attraverso una rivisitazione del Piano Paesistico Regionale, della
Legge Urbanistica e della famigerata Legge Edilizia deve imporre uno
stop completo all'utilizzo di nuovo suolo per infrastrutture e strutture
e un azzeramento delle nuove cubature rispetto all'esistente,
promuovendo una progressiva riqualificazione dell'esistente e aumentando
l'impermeabilita' dei suoli oggi coperti, il tutto avendo bene in mente
i cambiamenti climatici in atto''. Per le associazioni è inoltre
fondamentale l'educazione dei cittadini: ''la gran parte dei Comuni
abruzzesi ha redatto Piani di Emergenza di Protezione Civile. Questi
documenti restano solo mere indicazioni e non si trasformano in
comportamenti virtuosi concludono se non vengono illustrati alla
popolazione in maniera capillare e con esercitazione periodiche''.
(ANSA).
Nessun commento:
Posta un commento