Il presidente del Fondo Antidiossina di Taranto,Fabio Matacchiera, ha presentato un esposto alla procura della
Repubblica e ha inviato una informativa alla Commissione Europea
segnalando possibili e gravi criticità ambientali nelle discariche
dell'Ilva, in particolare la "Mater Gratiae".
Dallo studio effettuato
sulle foto realizzate in tempi diversi, dai satelliti a cui fanno
riferimento Google e Microsoft, ''si evincerebbe spiega
l'ambientalista che, all'interno della stessa discarica siano presenti
nel terreno numerose depressioni e voragini (artificiali o naturali?)
che potrebbero essere materia di indagini e di approfondimenti, al fine
di verificare se possano essere state utilizzate per il drenaggio e lo
scarico di reflui industriali potenzialmente pericolosi ed in
particolare per la gestione dei rifiuti liquidi, di fanghi e di
percolati''.
Matacchiera si chiede ''se tutto ciò possa aver causato
un'immissione diretta di dette sostanze nel suolo e nel sottosuolo con
il potenziale interessamento dei sistemi della falda acquifera
superficiale e profonda che confluiscono direttamente nei vicini Mar
Grande e Mar Piccolo di Taranto''. Il Fondo Antidiossina fa notare che
dagli ingrandimenti delle foto allegate sembrerebbe che in alcuni punti
''sia stato realizzato uno scarico a cui, sembrerebbe abbiano avuto
accesso dei mezzi pesanti gommati (sono visibili, infatti, i segni dei
pneumatici che lasciano pensare all'utilizzo di tale punto, quale
recapito finale di rifiuti liquidi o fanghi di colore bruno di cui
ignoriamo la tipologia)''. In altri punti ''si evincerebbe, invece, che
piu' a sud nella discarica in oggetto sia stata creata un'area di
convogliamento di fanghi. In particolare, facendo un raffronto tra le
foto estratte dal satellite di Google, con quelle del satellite della
Microsoft (temporalmente precedente), si evince che e' stata realizzata
un'area 'sospetta' che non ci pare rientrare in quella delle vasche di
discarica destinate alla gestione operativa dei rifiuti''.
(ANSA)
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