27/11/13

Sardegna. Realacci: rispetto per i morti è lavorare per evitarne

D'accordo con Gabrielli: non basta allerta, servono anche piani.

"Chiara e puntuale la relazione di Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, oggi in audizione alla commissione Ambiente della Camera, sull'alluvione e le criticità idrogeologiche che hanno tragicamente colpito la Sardegna. Un dramma figlio sì di un evento climatico straordinario, ma anche della cattiva gestione del territorio, dell'abuso nel consumo di suolo, delle carenze di pianificazione e della mancanza di una diffusa cultura della protezione civile". Così Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, commentando l'audizione di Gabrielli. "Carenze che hanno scatenato polemiche poco fondate sul nostro sistema di previsione e allertamento, polemiche che rappresentano in realtà una foglia di fico delle inefficienze nazionalidice Realacci al di là del grave e noto fatto che varie Regioni, tra cui la Sardegna, non hanno Centri funzionali decentrati (Cfd) pienamente funzionanti, infatti, il nostro sistema di previsione e allertamento è efficiente ma non basta l'allerta: servono anche piani di emergenza da applicare sul territorio" D'accordo con Gabrielli, prosegue il presidente della commissione, anche sul fatto che "il rispetto per i morti è anche lavorare per evitarne altri. Non è accettabile che ci siano persone che muoiono perchè si trovano in macchina, o in un seminterrato, mentre è in corso un evento alluvionale".

"Per evitare di piangere altre vittime innocenti bisogna mettere in atto serie e coerenti politiche di prevenzione e messa in sicurezza del nostro fragile territorio prosegue Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera necessario anche, come chiede una risoluzione di cui sono primo firmatario approvata all'unanimità da questa Commissione, stanziare già dalla Legge di Stabilità 500 milioni annui per la difesa del suolo e rivedere il Patto di stabilità interno per consentire così agli Enti locali che hanno risorse di investirle in interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico". Ma, conclude Realacci, "serve un passo ulteriore: come proposto dal Prefetto Gabrielli serve un patto sociale tra istituzioni e cittadini sui temi della protezione civile". 



(DIRE) 

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