D'accordo con Gabrielli: non basta allerta, servono anche piani.
"
Chiara e puntuale la
relazione di Franco Gabrielli,
capo della
Protezione civile, oggi in
audizione alla
commissione Ambiente della
Camera, sull'
alluvione e le criticità idrogeologiche che hanno
tragicamente
colpito la Sardegna. Un dramma
figlio sì di un
evento
climatico straordinario, ma anche della
cattiva gestione del territorio,
dell'
abuso nel consumo di suolo, delle carenze di pianificazione e
della mancanza di una diffusa cultura della protezione civile". Così
Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera,
commentando l'audizione di Gabrielli. "
Carenze che hanno scatenato
polemiche poco fondate
sul nostro sistema di previsione e allertamento,
polemiche che rappresentano in realtà una foglia di fico delle
inefficienze nazionalidice Realacci al di là del grave e noto fatto
che varie Regioni, tra cui la Sardegna,
non hanno
Centri funzionali
decentrati (Cfd) pienamente funzionanti, infatti, il nostro sistema di
previsione e allertamento è efficiente ma non basta l'allerta: servono
anche piani di emergenza da applicare sul territorio" D'accordo con
Gabrielli, prosegue il presidente della commissione, anche sul fatto che
"
il rispetto per i morti è anche lavorare per evitarne altri. Non è
accettabile che ci siano persone che muoiono perchè si trovano in
macchina, o in un seminterrato, mentre è in corso un evento
alluvionale".
"Per evitare di piangere altre vittime innocenti bisogna
mettere in atto serie e coerenti politiche di prevenzione e messa in
sicurezza del nostro fragile territorio prosegue Ermete Realacci,
presidente della commissione Ambiente della Camera necessario anche,
come chiede una risoluzione di cui sono primo firmatario approvata
all'unanimità da questa Commissione, stanziare già dalla Legge di
Stabilità 500 milioni annui per la difesa del suolo e rivedere il Patto
di stabilità interno per consentire così agli Enti locali che hanno
risorse di investirle in interventi di prevenzione e manutenzione del
territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico". Ma, conclude
Realacci, "serve un passo ulteriore: come proposto dal Prefetto
Gabrielli serve un patto sociale tra istituzioni e cittadini sui temi
della protezione civile".
(DIRE)
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