Dopo le alluvioni, le tragedie , il pianto e gli
interventi di emergenza, ora è il tempo della ricostruzione. "Le aziende
agricole devono essere messe in condizione di potersi riavviare
rapidamente", ha dichiarato Ignazio Cirronis, presidente regionale di
Copagri Sardegna. "Copagri ha indicato ai suoi associati l'esigenza di
comunicare ai Comuni e, tramite, loro ad Argea, i danni subiti dalle
piogge torrenziali".
L'associaz ione di rivolge anche all'assessore, e
gli chiede "di predisporre rapidamente, di deliberare la proposta di
declaratoria degli eventi eccezionali (sulla base della relazione che
compete ad Argea Sardegna) per poter poi subito trasmettere gli atti al
ministero, così che il dicastero possa attivare il Fondo di solidarietà
nazionale per le calamità naturali", ha aggiunto Cirronis. "Il decreto
ministeriale può disporre, oltre il risarcimento dei danni per scorte,
strutture e perdita delle produzioni, l'attivazione delle misure
creditizie e previdenziali previste per l'emergenza". "Forti della
nostra esperienza, sappiamo però che le provvidenze tarderanno ad
arrivare agli agricoltori", ha precisato Pietro Tandeddu, coordinatore
regionale dell'organizzazione, "sarebbe opportuno che il Consiglio
regionale approvi una norma che consenta l'anticipazione delle misure
previste dalla legge, sfuggendo ai vincoli del patto di stabilità e
accelerando le procedure di istruttoria" .È inoltre necessario che il
ministro, tenendo fede agli impegni assunti, indirizzi Agea nazionale a
stabilire una corsia preferenziale per l' erogazione immediata dei
crediti che i produttori sardi vantano in relazione ai pagamenti diretti
comunitari e ai benefici previsti dal Psr. "Si spera che la Regione",
ha concluso Tandeddu, "per il tramite del Governo, abbia richiesto anche
l'attivazione del Fondo europeo di solidarietà". In prospettiva,
Copagri si augura un'attenzione diversa sulla prevenzione, verso la
tutela e salvaguardia del territorio, sperando che la Regione possa
destinare a tale fine adeguate risorse a valere sul Programma Fers
relativo alla nuova fase di programmazione 2014-2020, nonché confermare,
nella costruzione del nuovo Psr, le misure in essere volte alla difesa
del suolo e alla salvaguardia ambientale. I produttori agricoli,
inoltre, potrebbero contribuire con l'impiego dei propri mezzi e le
proprie attrezzature nelle azioni di riassetto idrogeologico. Questo se
la Regione vorrà esaltare la multifunzionalità delle aziende agricole
nella fornitura di servizi pubblici sotto la direzione degli enti locali
o altri soggetti pubblici.
(AGENPARL)
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