Il violento nubifragio che si è abbattuto sulla Calabria nei giorni
scorsi ha messo in ginocchio la città di Catanzaro. Servizi pari a zero.
Amministrazione comunale impreparata. Cittadinanza impreparata.
Un capoluogo
che sia solo di provincia o anche, come in questo caso, di regione, una
qualunque città soggetta da tempo a violenti acquazzoni dovrebbe essere in grado di affrontare la crisi, ma così non è stato. E' rimasta impressa a tutti l'espressione del sindaco Abramo davanti alla conseguenza della furia violenta dell'acqua. Cittadini in estrema difficoltà. Scuole chiuse per l'assenza di acqua che continua a persistere da giorni.
Quello che però salta gli occhi è l'incapacità di gestire le situazioni di emergenza.
Addirittura il Codacons è intenzionato a chiedere i danni per
interruzione di pubblico servizio, in merito ai problemi di fornitura
idrica. E la situazione è diventata un'occasione ghiotta per chi non
crede nel sindaco e nelle sue capacità. "La gestione dell’emergenza idrica post maltempo a Catanzaro
scrivono infatti i gruppi consiliari di opposizione - fa rabbrividire
per l’incompetenza e l’incapacità dimostrata dai vertici della
Protezione Civile, della SORICAL, dal Sindaco Sergio Abramo. Nessun piano di assistenza ai cittadini,
specie a quelli svantaggiati; nessuna notizia chiara su tempi di
ripresa e modi di tamponamento; nessuna iniziativa presa né sul piano
politico, né sul piano amministrativo, né sul piano organizzativo. La
Città di Catanzaro, Capoluogo della Regione Calabria, è stata
letteralmente abbandonata ai suoi problemi. Chiediamo le immediate
dimissioni dei vertici di Protezione Civile e SORICAL, e del Sindaco
Sergio Abramo, per manifesta incapacità. Chiediamo al Prefetto, Raffaele
Cannizzaro, di avocare a sé la gestione della situazione. Tremiamo al
pensiero che la nostra Città sia così impreparata e inerme di fronte alle emergenze".
Vero è, a prescindere da qualunque sia la parte, che in questi anni, nonostante la vittima del 2011, nonostante ogni anno a Novembre la situazione sia sempre la stessa, non è stato mai approntato un piano di messa in sicurezza zonale. Si è continuato a trascurare la manutenzione di tombini, canali di scolo, fiumare, insomma di tutto ciò che durante un alluvione può diventare un pericolo.
Nell'attesa della decisione per la richiesta di stato di calamità naturale, ora si va in cerca dei colpevoli ed il sindaco Abramo riesce solo a dire "Non è possibile fare previsioni. Quello che posso dire è che l’impegno da parte del Comune è massimo per il pieno ripristino dell’erogazione idrica e si sta lavorando giorno e notte, senza sosta, anche con delle fotoelettriche, sulla conduttura principale". Abramo ha riferito che "sono al lavoro tre squadre di tecnici che devono fare fronte a notevoli difficoltà perché si tratta di zone impervie e difficili da raggiungere. Tubi e saldatrice sono stati trasportati con un elicottero”. “Per venire incontro alle esigenze dei miei concittadini alle prese con la mancanza d’acqua ha concluso Abramo - ho chiesto anche ad altri miei colleghi sindaci di mettere a disposizione le loro autobotti".
Già, autobotti da 500 litri che distribuiscono acqua e cittadini in fila con secchielli e bidoni per ricevere la razione d'acqua comunque insufficiente. Tutto con un'unica domanda in mente: "Com'è possibile che un solo nubifragio riduca una città alla stregua del terzo mondo?".
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