Diminuisce la produzione di rifiuti ma cresce, e non di poco, la
raccolta differenziata, che ormai sfiora il 40% del totale: tra il 2007 e
il 2012 i rifiuti urbani sono complessivamente diminuiti dell'8% ma
quelli raccolti separatamente sono cresciuti di 3 milioni di tonnellate,
con un incremento del 45%.
Parallelamente sono cresciuti anche i costi
della raccolta differenziata sospinti dall'inflazione e dal boom del
"porta a porta", che costa sensibilmente più caro del tradizionale
metodo di raccolta stradale: oggi raccogliere una tonnellata di rifiuti
urbani differenziati costerebbe mediamente 198 euro rispetto ai
134 di cinque anni fa; il recupero d'efficienza che le imprese sono
riuscite a realizzare consente però di risparmiare 15 euro a
tonnellata, portando il costo medio effettivo a 183 euro a tonnellata.
E' questo uno dei dati che emergono dall'edizione 2013 dell'Analisi dei
costi della raccolta differenziata, realizzata da Bain & Company
per Federambiente. La nuova edizione aggiornata dello studio offre una
significativa base di dati sui costi della raccolta differenziata e dei
diversi materiali, delle modalità di raccolta, del bacino d'utenza e
di altre variabili. Oltre all'aggiornamento dei dati lo studio presenta
le prime riflessioni e i rendimenti di costi per i diversi modelli di
raccolta, uno strumento di pianificazione su basi realistiche delle
strategie volte al recupero di materia dei rifiuti urbani al servizio
di decisori istituzionali, imprese e studiosi.
"Lo sviluppo di
una raccolta differenziata efficiente e di qualità rappresenta un
asset fondamentale per il miglioramento della competitivita' del nostro
sistema Paese, in un quadro di sostenibilità economica ha detto
Sandro Orneli, partner Bain & Company, che ha illustrato i
contenuti dello studio. Auspichiamo che le evidenze emerse possano
rappresentare un contributo per la definizione di una nuova politica
industriale nazionale, che coinvolga istituzioni e aziende,
nell'adozione di un sistema di
costi standard accompagnato da un
piano strategico d'investimenti su tutte le filiere del settore". "Lo
studio ha affermato il presidente di Federambiente, Daniele Fortini,
concludendo i lavori rivela numeri inconfutabili che dimostrano il
peso che gli italiani sostengono per risparmiare risorse naturali
riciclando i rifiuti. Auspichiamo che il principio "chi inquina paga"
non valga soltanto per le famiglie e i commercianti. Resta poi il
fatto che la raccolta differenziata è uno strumento per favorire il
riciclo dei rifiuti: non è e non può essere l'obiettivo, che è e
resta l'effettivo recupero di materia".
(ITALPRESS).
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