Legambiente, Ambiente Italia e il Sole 24 Ore diffondono la
classifica delle città sostenibili entro il nuovo rapporto Ecosistema
Urbano 2013. Le notizie non sono buone per l’Italia, solo 11 delle
migliori città sorpassano la sufficienza nell’indice elaborato.
Torna il rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente
con la classifica delle città italiane sostenibili. La classifica è
suddivisa per città grandi, medie e piccole, e come anticipato l’indice
da 1 a 100 solo in rari casi sorpassa la sufficienza indicativa del 60
per cento. Ma ecco le tre classifiche.
Per quanto riguarda la classifica delle città sostenibili del rapporto Ecosistema Urbano 2013,
per i grandi centri abitati abbiamo al primo posto Venezia con il 64,85%
, seconda Bologna con il 56,12%, terza Padova con il 53,22%. A seguire
troviamo Verona, Genova, Trieste, Firenze, Milano con il 46,52%, Torino
con il 46,31%, Roma con il 42,81%, Napoli con il 40,01%, poi Messina,
Bari, Palermo e la città di Catania, in 15ma posizione, con indice pari
al 25,59%.
Passiamo ora alla classifica delle città sostenibili
del dossier Ecosistema Urbano 2013 per i centri di medie dimensioni.
Prima Trento, con indice particolarmente alto, pari al 71,38%, poi
Bolzano con il 67,80%, e Parma con il 54,17%. Seguono Perugia, La
Spezia, Reggio Emilia, Pisa, Forlì, Piacenza, Pesaro, Ancona, Modena,
Udine, Bergamo e Ferrara in 15ma posizione conil 55,19%. È evidente che
l’indice in media per le città di medie dimensioni è superiore a quello
delle grandi città. Chiude la classifica al 44mo posto Siracusa con il
29,38%.
Passiamo infine alla classifica per le piccole città del rapporto Ecosistema Urbano 2013 di Legambiente. In questo caso svetta su tutte Belluno, di poco più in alto rispetto a Trento con indice del 72,19%, segue Verbania con il 66,32%, poi Nuoro con il 65%, Pordenone, Mantova, Gorizia, Oristano, Aosta, Chieti e in 10ma posizione L’Aquila. Chiudono la classifica delle città piccole Crotone, 43,a con il 21,81%, e poi Agrigento con il 19,23% e Caltanissetta, al 45mo posto, con indice del 18,69%. Molto di cui preoccuparsi, ancora una volta.
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