Orlando: "Investimento che il nostro Paese ha il dovere di compiere.
Le stime dei costi degli interventi da realizzare per la mitigazione di
questi rischi ci danno numeri allarmanti: solo per mettere in sicurezza
le aree a più elevato rischio idrogeologico servirebbero circa 11
miliardi". Risoluzione approvata da ANCI
Misure anti-dissesto idrogeologico, 500 milioni all'anno a partire dal 2014, e un nuovo Piano che dia priorità a quella che viene definita una "grande opera" infrastrutturale per il Paese. Questi alcuni dei contenuti principali della risoluzione, approvata all'unanimità dalla Commissione Ambiente della Camera
in occasione del cinquantenario della tragedia del Vajont -, che
impegna il Governo su determinati aspetti, tipo prendere in
considerazione l'allentamento del Patto di Stabilità interno per
consentire a regioni e comuni di intervenire.
"La lotta contro il dissesto idrogeologico - ha detto il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando è
una grande emergenza nazionale e rappresenta il più grande investimento
infrastrutturale che il nostro Paese ha in questo momento il dovere di
compiere. Le stime dei costi degli interventi da realizzare per la
mitigazione di questi rischi ci danno numeri allarmanti: solo per
mettere in sicurezza le aree a più elevato rischio idrogeologico
servirebbero circa 11 miliardi". Orlando ha fatto presente di aver "scritto al ministro dell'Economia Saccomanni per sottoporre alla sua attenzione questo problema in vista del varo della legge di Stabilità".
"La risoluzione spiega Ermete Realacci
impegna inoltre l'esecutivo a inserire tra le priorità della politica
comune europea anche la prevenzione e la tutela del territorio dal
rischio idrogeologico, garantendo a tale priorità finanziamenti
adeguati. Un Piano nazionale di prevenzione del rischio idrogeologico e messa in sicurezza del territorio è la sola"grande opera"che serve al Paese per tutelare il nostro fragile suolo, garantire maggiore sicurezza ai cittadini e attivare migliaia di cantieri, con ricadute importanti anche sull'occupazione".
Cosa prevede il piano
Tra i punti del documento è previsto che "nella legge di Stabilità per il 2014" si siano "stanziamenti pluriennali certi, pari ad almeno 500 milioni annui"; la realizzazione da parte del ministero dell'Ambiente "un Piano organico con obiettivi a breve e medio termine per la difesa del suolo"; si parla di una "vera e propria 'grande opera' infrastrutturale" sia per "mettere in sicurezza il fragile territorio italiano" sia per "attivare migliaia di cantieri" con ricadute per l'economia e l'occupazione; c'è il riferimento ad un allentamento del Patto di Stabilità per regioni e comuni affinché possano utilizzare risorse "per interventi di prevenzione e di contrasto al dissesto idrogeologico"; e anche ai fondi strutturali 2014-2020 che devono prevedere "uno specifico obiettivo" in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e gestione dei rischi ambientali. Inoltre, viene messa in evidenza la necessità della definizione di "strumenti appropriati" per garantire la possibilità al sistema di Protezione civile di operare in modo tempestivo ed efficace.
Il commento dell'ANCI
“Accogliamo positivamente la risoluzione sul dissesto del suolo approvata oggi dalla Commissione Ambiente alla Camera”: così Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia e delegato Anci alla Protezione civile, commenta l’approvazione in Commissione Ambiente della Camera della risoluzione sul dissesto del suolo che impegna il governo a prevedere nella legge di Stabilità per il 2014 stanziamenti pluriennali certi, pari ad almeno 500 milioni annui. “Da anni – aggiunge - sosteniamo che nel nostro Paese c’è una grave carenza di manutenzione e che bisogna trovare le risorse da destinare alla riduzione dei rischi del territorio, per avviare un grande piano di piccole opere di prevenzione e manutenzione”. “Anche i Comuni devono essere messi nelle condizioni d’investire sul contrasto del dissesto idrogeologico e sulla manutenzione del territorio, per questo sottolinea Boccali è necessario poter contare su risorse certe e su opportune deroghe al patto di stabilità che premino gli Enti locali che investono in attività di difesa del suolo e di riduzione dei rischi. Auspichiamo che quanto previsto dalla risoluzione approvata oggi – conclude il delegato Anci - possa presto tradursi in azioni concrete”.
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