Arrivano le specifiche per la progettazione ecocompatibile per l’immissione sul mercato degli apparecchi per il riscaldamento d’ambiente, degli apparecchi di riscaldamento misti, degli scaldacqua e dei serbatoi per l’acqua calda. E arrivano anche le indicazioni dell’etichettatura indicante il consumo d’energia di tali prodotti.
L’Ue coerentemente con quanto stabilito dalla direttiva sulla progettazione ecocompatibile (direttiva 2009/125/Ce) emana e pubblica i 4 relativi regolamenti sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi.
Per quanto riguarda apparecchi per il riscaldamento d’ambiente e di apparecchi di riscaldamento misti le specifiche si applicano a quei prodotti aventi una potenza termica nominale minore o uguale a 400 kW, inclusi gli apparecchi integrati in insiemi di apparecchi per il riscaldamento d’ambiente, dispositivi di controllo della temperatura e dispositivi solari o in insiemi di apparecchi di riscaldamento misti, dispositivi di controllo della temperatura e dispositivi solari. Ma non si applicano ad altre apparecchiature come per esempio a quelli appositamente progettati per utilizzare combustibili gassosi o liquidi prodotti prevalentemente da biomassa. Perché questi hanno caratteristiche tecniche specifiche che richiedono ulteriori analisi tecniche, economiche e ambientali.
Stessa esclusione avviene per le specifiche relative agli scaldacqua che si applica agli apparecchi aventi una potenza nominale inferiore o uguale a 400 kW e di serbatoi per l’acqua calda con un volume utile inferiore o uguale a 2.000 litri, compresi quelli integrati negli insiemi di scaldacqua e dispositivi solari.
La Commissione è tenuta a fissare specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia che rappresentano un significativo volume di vendite e di scambi commerciali, che hanno un significativo impatto ambientale e che hanno notevoli potenzialità di miglioramento, senza che tali specifiche comportino costi eccessivi. Dunque, ha effettuato studi preparatori per analizzare gli aspetti tecnici, ambientali ed economici sia degli apparecchi di riscaldamento misti sia degli scaldacqua e dei serbatoi per l’acqua calda. Studi che hanno mostrato che il consumo energetico in fase di utilizzo e le emissioni di ossidi di azoto possono essere ridotte in modo cospicuo.
Infatti, è emerso che il consumo energetico annuo degli apparecchi per il riscaldamento d’ambiente e degli apparecchi di riscaldamento misti è per il 2005, pari a 12.089 PJ (289 Mtep) corrispondente a 698 Mt di emissioni di CO2. Un consumo che può raggiungere i 10.688 PJ nel 2020 per l’assenza dell’adozione di misure specifiche. Sono state stimate anche le emissioni annue di ossidi di azoto di tali apparecchi corrispondenti a 821 kt SOx nel 2005. Emissioni che in assenza delle specifiche possono arrivare nel 2020 a 783 kt SOx.
Così come è emerso che il consumo energetico annuo relativo agli scaldacqua e ai serbatoi per l’acqua calda, per il 2005, è pari a 2.156 PJ (51 Mtep), corrispondente a 124 Mt di emissioni di CO2. Consumo che in assenza delle specifiche può aumentare fino a raggiungere nel 2020 i 2.243 PJ. Le emissioni annue di ossidi di azoto nel 2005 sono state pari a 559 kt SOx. Emissioni che possono aumentare nel 2020 fino a raggiungere le 603 kt SOx in assenza dell’adozione di misure specifiche di progettazione.
L’UE ha inoltre stimato che l’effetto combinato delle disposizioni delle nuove specifiche e delle modalità di applicazione delle disposizioni sull’etichettatura energetica degli apparecchi per il riscaldamento d’ambiente, degli apparecchi di riscaldamento misti, degli insiemi di apparecchi per il riscaldamento d’ambiente, dispositivi di controllo della temperatura e dispositivi solari, degli insiemi di apparecchi di riscaldamento misti, dispositivi di controllo della temperatura e dispositivi solari, possa tradursi entro il 2020 in un risparmio energetico annuo pari a circa 1.900 PJ (45 Mtep), corrispondenti a circa 110 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 , e in una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto di circa 270 kt SOx equivalente, rispetto a uno scenario immutato. Mentre per degli scaldacqua, dei serbatoi per l’acqua calda e degli insiemi di scaldacqua e dispositivi possa tradursi entro il 2020 in un risparmio energetico annuo pari a circa 450 PJ (11 Mtep), corrispondenti a circa 26 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 e in una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto di circa 130 kt SOx equivalente, rispetto a uno scenario immutato.
Del resto il conseguimento dell’obiettivo di riduzione del consumo energetico di tali prodotti passa attraverso la scelta informata del consumatore. La fornitura di informazioni accurate, pertinenti e comparabili sul consumo specifico di energia può orientare la scelta degli utilizzatori finali verso i prodotti che offrono o indirettamente comportano il minor consumo di energia e di altre risorse essenziali durante l’uso.
Eleonora Santucci
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