Impiegare i cassintegrati e chi usufruisce degli ammortizzatori sociali nella manutenzione del territorio e dei corsi d'acqua. "No" a nuovi condoni edilizi, predisporre un piano straordinario di anutenzione del territorio "finanziato in deroga al patto di stabilità" e attuare una "riforma della governance" per rendere operative le Autorità di bacino e più efficace l'opera della Protezione civile. Attuazione delle direttive comunitarie in materia di corsi d'acqua e alluvioni, stop a interventi d'emergenza e di sola "difesa passiva" come gli argini e "prevedere un'assicurazione contro le calamità naturali anche per i privati". Sono questi alcuni degli impegni contenuti nella mozione al Governo contro i danni da alluvioni e il dissesto idrogeologico presentata dal gruppo Pd di Palazzo Madama (a prima firma del presidente del gruppo Luigi Zanda), in
discussione questa mattina nell'Assemblea del Senato. La mozione Pd chiede al Governo di "adottare politiche per contrastare il fenomeno dell'abbandono dei terreni, del disboscamento e, quindi, dell'improduttività del terreno stesso". E ancora: "Valorizzare il ruolo del mondo agricolo, detentore degli ultimi spazi non urbanizzati, per attuare una gestione integrata dei corsi d'acqua volta alla salvaguardia dalle alluvioni e al contemporaneo miglioramento ecologico dei fiumi". "Dare piena attuazione si legge nella mozione ai princìpi e ai contenuti delle direttive europee (la n°60 sia nel 2000 che nel 2007; Ndr) in materia di gestione delle risorse idriche e delle alluvioni, assumendo le opportune iniziative di natura amministrativa e normativa che possano portare ad una riorganizzazione del sistema di responsabilità e competenze".
In ultimo, i senatori Pd chiedono di individuare azioni "pilota di gestione di piani di manutenzione degli alvei
fluviali, con particolare riferimento alla conservazione di un corretto assetto vegetazionale".
(Public Policy)
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