08/08/13

IEA Energie rinnovabili: uno studio sul mercato a medio termine

Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia (IEA), su base percentuale, le rinnovabili sono quelle che crescono ai ritmi più veloci

Lo studio dell’IEA (International Energy Agency) mostra come a livello globale l’energia prodotta da fonti rinnovabili sia quella che si espande maggiormente; in termini assoluti, si prevede che supererà quella prodotta da gas naturale e doppierà quella prodotta dal nucleare entro il 2016. In questo modo l’energia dalle rinnovabili diventerebbe la seconda più importante fonte di elettricità dopo il carbone.
Le stime contenute nello studio “Renewable Energy” dell’IEA indicano che, a livello globale, nel 2018, la produzione di energia da fonti rinnovabili dovrebbe salire al 25% della produzione di energica elettrica lorda. Il trend si mostra in ascesa tanto da stimare che l’energia da fonti rinnovabili, sempre più competitiva, nel 2020 potrebbe essere superiore a 7400 TWh su un totale di 27 165 TWh

La crescita di energia elettrica rinnovabile dovrebbe accelerare nel medio termine, dal 2012 al 2018, in questo periodo si stima che la produzione da fonti rinnovabile aumenti dal 4860 TWh a 6850 TWh. L’energia idroelettrica costituisce la principale fonte tra le rinnovabili ma buoni risultati si attendono anche dalla bioenergia, dall’eolico, dal solare ed dal fotovoltaico, dalla geotermia e dall’energia prodotta dalla forza del mare, tutte in rapido aumento. Il bio carburante per il trasporto ed il riscaldamento è anch’esso in aumento ma con ritmi più lenti rispetto alle fonti sopra menzionate. A questa rapida crescita delle rinnovabili, si frappone un ostacolo, gli investimenti globali nelle energie rinnovabili sono scesi nel 2012, le incertezze politiche hanno oscurato le prospettive di investimento in alcuni mercati chiave. Nonostante ciò, la crescita delle rinnovabili è rimasta robusta. Lo dimostra anche il fatto che nel corso dello scorso anno l’incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili è stato dell’8,2% in più rispetto al 2011.
La geotermia e l’idroelettrico in aree con buone risorse di questo tipo stanno già divenendo, di fatto, fonti alquanto competitive rispetto agli impianti a carbone. Gli impianti a bioenergia sono anch’essi competitivi ma molto dipende dai prezzi delle materie prime e dalla loro disponibilità,  in crescita risulta anche la combustione con biomasse in impianti a carbone e gas.Gli attuali costi di altre fonti alternative di produzione di energia, come l’eolico o il solare termico o fotovoltaico, rimangono, secondo i dati dello studio “Renewable Energy” dell’IEA , più alti rispetto alla nuova generazione di combustibili fossili. Per rendere queste fonti alternative appettibili è necessario un sostegno, un incentivo statale. In certe zone con particolari caratteristiche queste fonti stanno comunque divenendo competitive anche senza sostegni economici statali. In Brasile, ad esempio, l’eolico compete bene con gli impianti a gas, lo stesso in Australia, in Turchia ed in Nuova Zelanda. Il solare termico e fotovoltaico invece risulta competitivo in quei paesi molto assolati, anche se molti di questi sono importanti esportatori di petrolio, e, quindi, poco interessati alle fonti rinnovabili.
Se guardiamo ai paesi europei, nonostante il rallentamento della crescita, l’energia da fonti rinnovabili dovrebbe comunque aumentare, con un’espansione sopra i 130 GW.

La Germania, il Regno Unito, la Francia, la Turchia mostrano tutte una tendenza ad aumentare l’energia prodotta da fonti rinnovabili. In Italia ed in Spagna, le problematiche economiche e l’incertezza politica, oltre alla riduzione degli incentivi, hanno frenato la crescita delle rinnovabili, lo stesso è accaduto in Danimarca ma per motivi diversi mentre in Irlanda l’attenzione è focalizzata sull’energia prodotta dal vento. Nel nostro Paese secondo una stima dei dati raccolta da Terna riferiti al 2012, l’energia prodotta da fonti rinnovabili è salita rispetto al 2011, il contributo da fonti rinnovabili si è attestato nel 2012 al 25,4%. Ciò significa che un quarto della produzione di energia elettrica nel nostro Paese proviene da fonte rinnovabile. L’idroelettrico ha fatto registrare un calo, mentre il solare fotovoltaico è aumentato, come l’eolico, anche se in misura minore. La produzione da fonte geotermica è rimasta invariata mentre in aumento si attestano le bioenergie (biomasse, biogas, boliquidi). Per quanto riguarda invece la situazione delle energie rinnovabili nella nostra regione rinviamo all’ARPATnews “Energie rinnovabili in Toscana.

Nessun commento: