L'ente: "dovevamo adeguarci, rispettati tutti i
parametri"
Non più un semplice impianto di
smaltimento dei rifiuti, ma un vero e proprio impianto di recupero
energetico. E' sulla base di questa 'promozione' che l'inceneritore di
Modena, oltre ai rifiuti locali, comincerà a bruciare anche quelli che
arrivano da fuori provincia. A spiegarlo e' una nota della Provincia di
Modena che chiarisce come la nuova classificazione "basata su
regolamenti e norme europee" sia stata "recepita nel provvedimento di
modifica dell'Autorizzazione integrata ambientale approvato il 14 agosto
scorso con il parere favorevole del Comune di Modena e di Arpa, su
richiesta del gestore Hera" appena in tempo rispetto "alla scadenza di
legge del 18 agosto entro la quale la Provincia avrebbe dovuto
rispondere alla domanda presentata da Hera". Sempre secondo quanto
riportato dall'ente "l'impianto di via Caruso raggiunge almeno il 60 per
cento della massima energia recuperabile dai rifiuti, limite oltre il
quale un impianto di smaltimento viene considerato, appunto, di recupero
dei rifiuti a fini energetici, mutandone la sostanza giuridica", fatto
che come prima conseguenza comporta l'apertura delle frontiere ai
rifiuti extraprovinciali. "Non potevamo fare altrimenti spiega il
presidente della Provincia Emilio Sabattini, nel tentativo di tamponare
il malumore che la decisione ha suscitato tra le associazioni
ambientaliste modenesi- dovevamo dare una risposta nei termini previsti
per evitare la procedura del silenzio-assenso, confermando tutte le
prescrizioni gia' previste in particolare quella che assegna la
priorita' al soddisfacimento dei bisogni del territorio provinciale".
Da parte di Hera, secondo Sabattini "c'è l'impegno a non prevedere lo smaltimento di rifiuti provenienti da fuori regione, in linea con il concetto di ambito regionale, che ha sostituito quello provinciale". Su via Cavazza "restano confermati tutti i limiti sia sulle emissioni in atmosfera che sulle tipologie dei rifiuti che possono esser smaltiti che sui quantitativi che restano di 240 mila tonnellate, anche se la potenzialità tecnica dell'unica linea oggi funzionante arriva a 180 mila tonnellate, dopo la rinuncia del gestore alla realizzazione della nuova linea da 60 mila tonnellate" e confermati rimangono pure secondo la Provincia "il tetto ai rifiuti speciali per la linea attiva fissato a 50.400 tonnellate all'anno". Nel 2012 nell'impianto di Modena sono state bruciate 127 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani a cui si aggiungono 50 mila e 300 tonnellate di rifiuti speciali.
(DIRE)
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