03/08/13

Ambiente, 10 mln per abbattere case abusive.Orlando: "Disegno di legge o decreto"

Per il ministro dell'Ambiente le misure rientrano nelle emergenze ambientali: “Su questa proposta c’è un largo consenso, ma se si dovessero profilare ostacoli sono pronto a inserire il provvedimento in un decreto legge"

La stagione dei condoni si è chiusa, ora si apre quella degli abbattimenti. E si comincia dalle case killer, quelle costruite rubando lo spazio all’acqua e il diritto di sopravvivere a chi sta più a valle: gli edifici nelle aree di espansione di fiumi e torrenti possono rappresentare una minaccia mortale in caso di eventi estremi, le alluvioni lampo che diventano sempre più frequenti. Il messaggio viene dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che ha preparato un disegno di legge per finanziare con 10 milioni di euro la demolizione delle costruzione abusive in zone a rischio idrogeologico.

“Su questa proposta c’è un largo consenso e penso che si riuscirà ad approvarla in tempi rapidissimi”, spiega Orlando. “Ma se si dovessero profilare ostacoli sono pronto a inserire il provvedimento in un decreto legge sulle misure per affrontare le emergenze ambientali. Non possiamo aspettare ancora: per convincersene basta pensare all’alluvione che recentemente ha sepolto sotto un mare di fango il sito archeologico di Sibari proprio per colpa di un intervento abusivo sul territorio”.
I 10 milioni rappresentano un fondo a rotazione che potrebbe mettere in moto immediatamente qualche migliaio di demolizioni. Il meccanismo è semplice: i Comuni ottengono in anticipo le spese che devono sostenere per gli abbattimenti; poi si rifaranno sui responsabili e i soldi incassati tornano ad alimentare il fondo. In questo modo diventerà possibile aumentare la quota di provvedimenti eseguiti, al momento ridicola: tra il 2000 e il 2011 in 72 Comuni capoluogo di provincia su 46.760 ordinanze emesse solo 4.956 sono diventate operative. In parte per mancanza di fondi, in parte per mancanza di volontà politica.

Anche perché la pressione dell’economia illegale è molto forte. “Tra il 2003 e il 2012 sono state costruite 280 mila case illegali che hanno dato un fatturato illecito, e esentasse, di 19,4 miliardi di euro”, precisa Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente. “Un business che, con la crisi dell’edilizia legale, ha visto crescere la sua quota passando dal 9 al 16% del mercato”.

La proposta del ministero dell’Ambiente è stata accolta con favore anche dal Fai (il Fondo ambiente italiano) e dal Wwf: “E’ anche ipotizzabile l’uso di questo strumento in aree molto sensibili dal punto di vista del governo idrico del bacino fluviale, le foci: un luogo in cui l’abusivismo ha spesso lasciato tracce pesanti”, ha osservato Gaetano Benedetto.

La misura sugli abbattimenti è considerata da Orlando solo un primo passo, che si deve saldare con il disegno di legge sul consumo del suolo. L’obiettivo è spezzare il legame tra oneri di urbanizzazione e spesa corrente degli enti locali: la dipendenza delle casse comunali dalla quantità di licenza edilizie rilasciate è stata una droga che ha finito per alterare le regole del gioco e permettere un saccheggio del territorio che viaggia al ritmo di 75 ettari al giorno.

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