27/07/13

Terre da scavo, in arrivo la “normale pratica di cantiere”

Il Ddl di conversione del “Dl Fare” approvato dalla Camera dei Deputati il 26 luglio 2013 stabilisce le nuove condizioni da rispettare per utilizzare come sottoprodotti i materiali da scavo di tutti i cantieri, esclusi quelli rientranti in progetti sottoposti a Via o Aia. Il provvedimento passa all’esame del Senato.

Il nuovo articolo 41-bis (Ulteriori disposizioni in materia di terre e rocce da scavo) del Ddl, introdotto durante il passaggio a Montecitorio, stabilisce che i materiali da scavo sono sottoposti al regime di cui all’articolo 184-bis del Dlgs 152/2006 (e quindi al regime dei sottoprodotti) a condizione che il produttore attesti, attraverso una dichiarazione all’Arpa competente, la destinazione all’utilizzo certo e diretto dei materiali presso uno o più siti (con rispetto delle Csc e senza costituire fonte di contaminazione delle acque sotterranee) o cicli produttivi predeterminati (senza rischi per la salute e variazione delle emissioni). Il tutto senza alcun preventivo trattamento ma con salvezza delle normali pratiche industriali “e di cantiere”.

Le novità si applicano ai materiali da scavo dei piccoli cantieri (torna in soffitta l’articolo 186 del Dlgs 152/2006 “resuscitato” meno un mese fa) o comunque derivanti da attività ed opere non soggette a valutazione d'impatto ambientale o ad autorizzazione integrata ambientale (che invece rimangono sottoposte al Dm 161/2012).

Alessandro Geremei

documenti di riferimento

Ddl di conversione del Dl 69/2013 recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia (cd. "Decreto Fare")

Dl 21 giugno 2013, n. 69
Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia (cd. "Decreto Fare")

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