29/07/13

Pannelli solari, trovato l’accordo tra Cina e Europa sui prezzi

Pannelli solari, trovato l’accordo tra Cina e Europa sui prezzi: l’Europa ha alzato la voce per contrastare il dumping della superpotenza orientale, rea di vendere i pannelli con prezzi estremamente inferiori a quelli di mercato. I dazi del 47,6% sui pannelli cinesi, quindi, non diventeranno realtà.

La famosa guerra sui pannelli solari tra Europa e Cina non ci sarà. Niente dazi vicini al 50%, e niente più screzi, almeno per ora. Come riporta il commissario UE al commercio Karel De Gucht è stato raggiunto un accordo che fissa un prezzo minimo da applicare ai prodotti che saranno esportati in Europa. Il motivo della contesa, sintetizzando, è quello di concorrenza sleale da parte dei cinesi, che vendendo prodotti a un prezzo fino all’88% inferiore a quello di mercato inevitabilmente finivano con il mortificare le imprese europee del settore.

Il mercato dei pannelli solari è enorme: solo nel 2012 ha fruttato alla Cina, nei rapporti con l’Europa, la bellezza di 21 miliardi di euro. Ma si potrà facilmente pensare: con i bassi costi dei pannelli cinesi, l’energia solare si è diffusa maggiormente in Europa, e per molti versi non si direbbe certo qualcosa di falso. Il problema in UE era quindi quello di mediare tra la necessità di continuare a proporre buoni prezzi per il solare e la necessità di contrastare il dumping cinese che distruggeva le imprese europee.

Ancora i dati precisi e ufficiali sui prezzi non sono stati diffusi, ma a quanto sembra c’è soddisfazione nella commissione Europea per gli accordi da poco raggiunti, che secondo le indiscrezioni vedrebbero il prezzo di riferimento fissato ora a 58 centesimi per watt e la soglia massima di esportazione dei cinesi in Europa fissata a un’esportazione che copra al massimo 7 gigawatts in un anno, ovvero all’incirca la metà della richiesta di mercato dell’anno 2012.

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