Il plenum del Csm lo ha eletto con 20 voti a favore. La poltrona era
vacante dallo scorso gennaio, quando Grasso lasciò per candidarsi alle
elezioni.
Franco Roberti è il nuovo procuratore nazionale
antimafia. Il plenum del Csm lo ha eletto con 20 voti a favore, tra cui
quelli del vicepresidente Michele Vietti, del presidente Giorgio
Santacroce e del pg di Cassazione Gianfranco Ciani.
Roberti,
fino ad oggi capo della Procura di Salerno, ha avuto la meglio su
Roberto Alfonso, procuratore capo a Bologna, al ballottaggio: per lui
hanno votato, oltre a Vietti e ai vertici della Cassazione, tutti i
togati di Area, di Unicost, i due indipendenti Corder e Nappi, i laici
di centrosinistra, il togato di MI, Alessandro Pepe, e il laico del Pdl
Bartolomeo Romano. Sei, invece i voti andati a Alfonso: si tratta di
quelli dei laici di centrodestra Marini, Zanon, Palumbo e Albertoni, e
dei togati di Magistratura Indipendente Racanelli e Virga. Al termine
della votazione il vice presidente Vietti ha espresso «auguri di buon
lavoro» al nuovo capo della Direzione nazionale antimafia, che andrà
così a ricoprire il ruolo fino allo scorso gennaio rivestito da Pietro
Grasso, oggi presidente del Senato.
I candidati alla guida della Procura nazionale antimafia, tra cui il plenum ha scelto oggi Roberti, erano in tutto quattro: oltre a Roberti e Alfonso, c'erano anche Luigi De Ficchy, capo della Procura di Tivoli, e Guido Lo Forte, procuratore capo a Messina. Alla prima votazione Roberti ha ricevuto 8 preferenze, 9 quelle andate ad Alfonso, 6 quelle espresse a favore di Lo Forte, un voto, invece, è andato a De Ficchy (si erano astenuti Vietti e il Pg Ciani). Dato che non è stata raggiunta la maggioranza assoluta, si è proceduto con il ballottaggio, dove Roberti ha avuto la meglio su Alfonso. La poltrona di procuratore nazionale antimafia era vacante dallo scorso gennaio, quando Grasso lasciò la magistratura per candidarsi alle elezioni politiche. Nelle scorse settimane, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva sollecitato il Csm affinchè nominasse il nuovo capo della Dna prima della pausa estiva dei lavori.
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