Sul posto, i vigili dell'aliquota, sezione di polizia giudiziaria, al comando del capitano Gabriele Salomone, con i carabinieri del Comando provinciale: il sequesto preventivo è stato disposto perché il completamento delle opere, secondo gli inquirenti, «avrebbe potuto comportare seri rischi per la sicurezza collettiva e, in particolare, per la stabilità del pendio su cui andava ad insistere il parcheggio e consequenzialmente anche per l'edificato limitrofo».
La realizzazione della struttura secondo la Procura partenopea stava avvenendo in base a un permesso del Comune, ritenuto illegittimo, rilasciato alla società proprietaria del terreno amministrata da Carlo Simeoli, ritenuto «braccio economico» di due clan.
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