«La Tepco dovrebbe usare tutte le sue risorse per impedire che questo accada commenta Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia Purtroppo la contaminazione delle falde acquifere è solo un altro esempio di come il disastro sia lontano dall’essere stato contenuto».
Greenpeace, l’associazione ambientalista che ha lanciato il nuovo allarme, ha reso noti oggi i risultati di 25 campionamenti di frutti di mare effettuati in 5 porti dell’area, 8 dei quali mostrano come la contaminazione radioattività arrivi anche a 55 chilometri dalla centrale. La pesca è stata interdetta nella Prefettura di Fukushima e consentita solo a scopo scientifico, di campionamento. Il futuro dei pescatori locali è quanto mai incerto.
«L’industria nucleare giapponese non è chiaramente in grado di gestire le conseguenze del disastro di Fukushima conclude tranchant Onufrio L’unica misura preventiva reale per evitare di trovarci in futuro in simili circostanze è quella che prevede l’abbandono del nucleare e il passaggio rapido alle fonti rinnovabili».
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