10/07/13

Fukushima, fari puntati sul disastro nucleare: l’aumento della radioattività non si ferma Nuovi campionamenti rendono la fotografia dell’area ancora più allarmante

Muore di cancro l’ex direttore della centrale, ma la Tepco esclude collegamenti con l’incidente

Arrivano brutte notizie da Fukushima. Dopo la morte per cancro all’esofago di Masao Yoshida, l’ex capo della centrale nucleare, che rimase al suo posto e decise di contravvenire agli ordini usando acqua di mare per raffreddare i reattori danneggiati dal sisma/tsunami dell’11 marzo 2011, la Tepco  la società che gestisce il nucleare nipponico, e che si è affrettata a smentire ogni collegamento tra il cancro di Yoshida e l’incidente di Fukushima ha reso noto che le concentrazioni nell’area di Cesio 134 sono salite da 9 mila a 11 mila Bq/l e quelle di Cesio 137 da 18 a 22 mila Bq/l.

«La Tepco dovrebbe usare tutte le sue risorse per impedire che questo accada commenta Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia  Purtroppo la contaminazione delle falde acquifere è solo un altro esempio di come il disastro sia lontano dall’essere stato contenuto».
Greenpeace, l’associazione ambientalista che ha lanciato il nuovo allarme, ha reso noti oggi i risultati di 25 campionamenti di frutti di mare effettuati in 5 porti dell’area, 8 dei quali mostrano come la contaminazione radioattività arrivi anche a 55 chilometri dalla centrale. La pesca è stata interdetta nella Prefettura di Fukushima e consentita solo a scopo scientifico, di campionamento. Il futuro dei pescatori locali è quanto mai incerto.

«L’industria nucleare giapponese non è chiaramente in grado di gestire le conseguenze del disastro di Fukushima  conclude tranchant Onufrio L’unica misura preventiva reale per evitare di trovarci in futuro in simili circostanze è quella che prevede l’abbandono del nucleare e il passaggio rapido alle fonti rinnovabili».


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