I numeri della competizione: 6 mesi di monitoraggio sul consumo del
sacchetto usa e getta in 13 comuni con 159.236 cittadini coinvolti e
2.929.660 di acquisti effettuati “shopper free”
Si è conclusa il 30
aprile la competizione nazionale “Sfida all’Ultima Sporta” promossa
dall’Associazione dei Comuni Virtuosi, con il patrocinio del ministero
dell’Ambiente e dell’Anci che ha visto 13 Comuni gareggiare per ridurre
il consumo dello shopper usa e getta. Si tratta, in assoluto, della
prima iniziativa realizzata: per sei mesi, nei Comuni partecipanti si è
effettuato un puntuale monitoraggio degli acquisti effettuati con e
senza sacchetto. Sono stati 180 i punti vendita coinvolti tra
supermercati e negozi del piccolo commercio.
Il premio di
20.000 euro offerto complessivamente da tre sponsor, Banca Marche,
sponsor principale, Fra Production e Novamont, va al Comune di Rubano,
in provincia di Padova, che ha realizzato il miglior risultato, pari al
33,07% : valore pro capite di acquisti realizzati senza cessione
gratuita o onerosa di shopper. Al Comune di Nonantola, in provincia di
Modena, va invece il premio offerto da Fareraccolta.it per l’impegno e
l’efficacia dell’azione che ha portato il Comune ad avere il più alto
numero di esercizi, del piccolo commercio coinvolti, incluso il settore
ambulante. Le attività economiche - in collaborazione con
l’Amministrazione Comunale - potranno aderire, a costo zero, a un
progetto di marketing incentrato sull’incentivazione della raccolta
differenziata. I cittadini riceveranno, a ogni conferimento di materiale
in apposite macchine compattatrici, dei buoni spendibili nei negozi
partecipanti al progetto
Interessanti i dati sul consumo dei sacchetti usa e getta rilevati durante i sei mesi, che testimoniano una realtà molto diversificata come consumo, anche all’interno di uno stesso comune. Tra i negozi del piccolo commercio monitorati ci sono infatti alcuni casi, estremamente virtuosi, con una percentuale di vendite effettuate con cessione di shopper inferiore al 5 o 10 %, quando il sacchetto, per lo più biodegradabile e compostabile, è a pagamento. Dove il sacchetto viene invece “omaggiato”, che purtroppo è ancora l’opzione prevalente nei negozi (e soprattutto nei mercati), ci sono casi in cui la percentuale di vendite con sacchetto arriva anche oltre all’80%. Tra i supermercati, complice l’addebito dello shopper sullo scontrino, va decisamente meglio: con punti vendita dove l’88% degli acquisti è shopper free. Ma ci sono anche un paio di casi -su 22 punti vendita- dove ancora quasi la metà dei clienti si serve dell’usa e getta.
“Questa iniziativa è stata pensata per dimostrare ai partecipanti che, per orientare i nostri stili di vita verso una maggiore sostenibilità ambientale, serve informazione e un lavoro di squadra a lungo termine. Essa ha consentito la misurazione del consumo di sacchetti e messo in evidenza le differenze, anche notevoli, esistenti tra un esercizio e l’altro in uno stesso Comune. Alla luce di questi dati gli Enti locali potranno consapevolmente proseguire con iniziative mirate, che affrontino in modo più ampio la necessità di ridurre, attraverso la prevenzione, lo spreco connesso a una cattiva gestione delle risorse e conseguente eccessiva produzione di rifiuti. E’ necessario fare il possibile per rallentare il degrado dei sistemi naturali del pianeta per le future generazioni e investire nell’educazione ambientale. Ecco perch é il montepremi andrà a beneficio della scuola locale, un settore pubblico in cui si è invece progressivamente disinvestito,” spiegano gli organizzatori.
Si è conclusa anche l’iniziativa nazionale e collaterale di Sfida all’ultima Sporta nelle scuole che ha coinvolto circa 10.000 ragazzi in 22 comuni. In palio un montepremi offerto da Banca Marche: 3.000 euro per l’Istituto scolastico di appartenenza della squadra che ha raccolto il maggiore numero di scontrini di supermercato senza addebito di usa e getta su base pro-capite. La graduatoria sarà prossimamente pubblicata sul sito di Porta la Sporta.
L’iniziativa è promossa all’interno del progetto globale di Porta la Sporta, che mira a diffondere consapevolezza ambientale tra diversi i soggetti pubblici, aziendali, del settore no profit e semplici cittadini. Vengono sensibilizzati sull’urgenza di cambiare modelli di consumo che non tengono conto che viviamo in un unico pianeta dalle risorse finite. Per sollecitarli a uscire da un modello di economia lineare, basato sullo sfruttamento delle risorse ad un ritmo che non tiene conto dei tempi di rigenerazione necessari ai sistemi naturali: va invertita totalmente la rotta.
(La Stampa)
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