Molto e' stato fatto e molto c'e' da fare un anno dopo i terremoti del 20 e 29 maggio 2012 che hanno devastato mezza Emilia: cosi' Vasco Errani, presidente dell'Emilia-Romagna e commissario alla ricostruzione, facendo un bilancio di lavoro insieme alla sua 'squadra' di assessori regionali, presidenti di Provincia e sindaci.'Non c'e' un uomo solo al comando, ma un sistema di governo con i Comuni e le Province', ha ribadito piu' volte, 'orgoglioso' dei risultati e tenace nel ribadire le richieste al Governo e ora al Parlamento con emendamenti al decreto 43: esenzione dal Patto di stabilita' per i Comuni, proroga a dicembre per gli adempimenti fiscali, riconoscimento dei danni al fatturato, oltre a quelle alle strutture delle imprese.
Dei 45.000 sfollati, solo 68 persone erano in albergo il 6 maggio (a 8.100 va il contributo all'affitto, ma erano 15.000), chiusi in ottobre i campi che ospitarono 17.000 persone.
Nonostante le 450 scuole lesionate, tutti i 18.000 studenti, qualcuno dopo un inizio d'anno in tenda, in dicembre erano nelle loro scuole, prefabbricate o riparate. Nonostante la crisi, la cassa integrazione - questo per Errani 'e' un dato molto importante' - e' scesa nel cratere sismico: 41.300 persone l'anno scorso, ora solo 2.700. Il settore edile qui ha ripreso a lavorare per la ricostruzione. E non solo quel comparto.
A conti fatti, i 6 miliardi per la specifica ricostruzione di case e imprese Errani ritiene che 'siano sufficienti' e se non lo saranno, 'comunque tutti dovranno avere i danni coperti'.
Manchera' giusto 'un miliardo per gli edifici pubblici, i beni culturali e religiosi, speriamo di ottenerlo per i primi mesi del 2014. Se cosi' fosse - ha detto - mai un terremoto avrebbe chiuso il cerchio in cosi' breve tempo. Devo un grande ringraziamento a Gabrielli'. Il prefetto Franco Gabrielli, capo del dipartimento nazionale di Protezione civile.
(ANSA) BOLOGNA, 15 MAG
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