Da giovedì nella discarica di Malagrotta, non si potranno più conferire rifiuti non trattati. E, nella Capitale, si cercano soluzioni per scongiurare eventuali ricadute sul territorio. Il governatore Nicola Zingaretti annuncia che chiederà ad altre Regioni di accogliere l'immondizia di Roma, ai fini del trattamento, e per un periodo limitato, altrimenti la Capitale si troverebbe "in difficoltà".
Anche il ministro all'Ambiente Corrado Clini preme sulla collaborazione delle Regioni, ma dal Veneto ieri e oggi dalla Lombardia sono arrivati i primi no. Anche se da Milano lasciano qualche spiraglio, in cambio dello sblocco delle risorse per la cassa integrazione in deroga da parte del governo. Il sindaco Gianni Alemanno però assicura: "Non c'é il rischio di avere spazzatura in strada, non c'é il rischio Napoli".
Il progetto sarebbe di inviare i rifiuti che non riescono ad essere trattati nel Lazio in altre regioni del Nord, a partire da giovedì o venerdì, per un periodo limitato, fino all'entrata in funzione di un nuovo tritovagliatore. In giornata il primo cittadino, dopo aver sentito il ministro Clini e il commissario Sottile, annuncia: "C'é una proposta che si sta definendo tra Ama e il commissario: nelle prossime ore sarà resa pubblica e definita". Poi osserva: "L'unico rischio potrebbe essere l'infrazione comunitaria, le multe, perché c'é Malagrotta ma l'Unione europea non ammette il conferimento del 'tal quale'".
La "preoccupazione" del sindaco di Roma è dunque "evitare l'infrazione comunitaria. "Da cinque anni chiediamo di avere un piano complessivo per avere un'alternativa a Malagrotta. Ora siamo vicini a una soluzione perché si è trovata la strada per trattare tutti i rifiuti. Quindi il problema è il margine stretto di giorni: si poteva evitare tutto questo da prima ma il Comune raccoglie i rifiuti, li tratta e li differenzia, lo smaltimento non è compito nostro. Noi ci attendiamo che traccino una linea chiara", spiega il sindaco. Insomma il problema ora è la corsa contro il tempo. Per questo l'appello alle altre Regioni.
Col Veneto che ieri, per voce del governatore Zaia, già si è tirato indietro. Intanto, dopo la protesta di ieri con numerosi camion bloccati per ore, stamane nel frusinate circa 15 tir con i rifiuti della Capitale Roma sono entrati nell'impianto Tmb (Trattamento meccanico-biologico) gestito dalla Saf a Colfelice, dove sono previste 420 tonnellate di immondizia al giorno. Gli abitanti in mobilitazione hanno deciso di attendere l'esito del tavolo tecnico del 15 aprile alla Regione Lazio. E un'altra tegola è arrivata dal Consiglio di Stato che oggi ha bloccato i lavori dell'inceneritore di Albano, accogliendo il ricorso del comune del Castelli Romani.
La discussione nel merito è fissata per il prossimo 7 maggio. "Giovedì alla conferenza dei presidenti delle Regioni sosterrò e chiederò ad altre Regioni di accogliere i rifiuti di Roma per un periodo transitorio per essere lavorati - spiega Zingaretti - Altrimenti Roma è in difficoltà e confido nella solidarietà di altre Regioni". Analoga richiesta è stata fatta da Clini, ha fatto sapere lo stesso ministro, direttamente al presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani. Ma dall'assessore all'Ambiente della regione Lombardia Claudia Maria Terzi è arrivata prima un'"assoluta contrarieta".
Poi un'apertura, dall'assessore regionale all'Economia Massimo Garavaglia "a patto che il governo trovi subito i 300 milioni necessari per finanziare la cassa integrazione in deroga in Lombardia". Per ora, però, quello dell'invio dei rifiuti di Roma in altre Regioni pare l'unica strada. Perché l'ennesima proroga di Malagrotta, al maxidiscarica eterna di Roma, il Ministro Clini non è proprio intenzionato a concederla.
Stop Malagrotta, Lazio chiede aiuto a regioni Alemanno, no rischio Napoli; Zingaretti, possibili difficolta'
Roma
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