Il primo obiettivo "e' dismettere le discariche". Ma, "se domani
chiudessimo tutti gli impianti, non saremmo sostenibili perchè dovremmo
portare i rifiuti fuori regione e pesare sugli altri per lo
smaltimento". Per questo "serve gradualità", ma l'obiettivo resta lo
stesso: entro il 2020 in Emilia-Romagna discariche e inceneritori
dovranno essere ridotti ai minimi termini. Per questo, per quanto
riguarda le "autorizzazioni fatte da diverse Province agli ampliamenti
delle discariche, sarebbe opportuno procedere in coerenza con quanto
previsto dal Piano regionale dei rifiuti". Ribadisce la linea Sabrina
Freda, assessore regionale all'Ambiente, che oggi ha portato in
Assemblea legislativa il documento preliminare al piano. Ma per i
renziani del Pd, il piano regionale dei rifiuti e' troppo timido.
"La
Regione deve avviarsi verso un modello di sviluppo e cultura diversa",
pungola Beppe Pagani (Pd), prendendo ad esempio "il coraggio della
programmazione che alcune Province stanno sperimentando in materia di
gestione dei rifiuti". Il riferimento e' a Reggio Emilia, dove gli
inceneritori sono stati superati e si e' puntato tutto su raccolta porta
a porta e trattamento meccanico dei rifiuti.
Al termine del dibattito, l'aula ha approvato un Ordine del giorno (contrari Pdl, Lega nord, Udc e M5s) in cui si impegna la Giunta a "individuare misure per ampliare la durata della vita dei prodotti e per orientare le scelte dei consumatori verso beni e servizi che generino meno rifiuti". Va poi aumentata la raccolta differenziata e il riciclaggio dei materiali, "incentivando sul territorio la filiera del recupero". Ma nell'Odg si chiede anche alla Giunta Errani di "promuovere la revisione della Tares" perchè si arrivi a un "corretto sistema di copertura del servizio, con tariffe eque", che aiuti a ridurre i rifiuti prodotti e introduca una "premialità legata a corretti comportamenti di raccolta differenziata e smaltimento". Proprio sulla Tares si e' acceso il dibattito in aula, con Andrea Pollastri (Pdl) e Mauro Manfredini (Lega nord) che lamentano l'assenza nel documento della previsione sull'introduzione della nuova tassa. Per Thomas Casadei (Pd) e Sandro Mandini (Idv), il piano invece "e' un passo in avanti".
In risposta all'aula, l'assessore spiega che "grazie al Piano verranno individuate strategie e soluzioni per prolungare la vita dei prodotti e incentivare processi di produzione più efficienti, puntando quindi su un diverso modello di sviluppo che superi la società dei consumi e assuma invece come punto di riferimento la sostenibilità. I rifiuti dovranno essere considerati una risorsa e la raccolta differenziata dovrà diventare per i cittadini emiliano romagnoli una precisa responsabilità individuale". Nel dettaglio, si punta a ridurre la produzione pro-capite di rifiuti urbani del 25%, a raggiungere il 70% di raccolta differenziata e riciclare il 60% dei rifiuti prodotti, minimizzando lo smaltimento in discarica e agli inceneritori. Il tutto entro il 2020.
Nei prossimi due mesi, il documento preliminare al Piano dei rifiuti sara' al centro del confronto con enti locali, forze sociali, categorie economiche e con le Regioni confinanti (l'approvazione definitiva del piano deve avvenire per legge entro dicembre).
(DIRE) Bologna, 9 apr.
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