Le porzioni di cibo pronte per essere servite a scuola ma non
consumate? A Capannori non diventano un rifiuto ma vengono consegnate in
quattro mense del territorio che servono oltre 150 persone appartenenti
alle fasce più deboli della popolazione.
Questo
è possibile grazie alla sinergia tra Comune, Caritas e Gvai (Gruppo
volontari accoglienza immigrati) in collaborazione con Eudania Società
italiana di ristorazione che hanno dato vita al progetto "Moltiplicare
pani e pesci va a scuola". L'iniziativa, già attiva da circa 5 anni,
consente alle realtà che gestiscono le mense per i cittadini più poveri
di risparmiare ingenti cifre. Si pensi che nel 2012 è stato recuperato
cibo per un valore di 50 mila euro. I soggetti coinvolti sono aumentati
nel numero; proprio da questa settimana vi hanno aderito anche le scuole
primarie di Camigliano, Gragnano e Massa Macinaia, che si sono aggiunte
alle scuole dell'infanzia di Capannori, Lunata e Lammari e alle
primarie di Lunata, Capannori, Lammari e Marlia per un totale di circa
1600 alunni coinvolti.
Con questo potenziamento del progetto sarà possibile consegnare i pasti anche alla mensa serale di Marlia, gestita dalla parrocchia della frazione. Gli altri pasti vengono serviti nelle mense della Casa di accoglienza di Lunata, gestita dalla cooperativa Odissea, di quella serale di Vicopelago, gestita dalla locale unità pastorale che comprende le frazioni di Vicopelago, Gattaiola, Massa Macinaia, San Leonardo in Treponzio e San Ginese e della mensa in via dei Fossi a Lucca di cui si occupano l'associazione "Casa della Carità" e il Gvai. "Si tratta di un forte messaggio per la comunità: non si spreca niente - afferma l'assessore alle politiche sociali, Gabriele Bove. Vogliamo far comprendere come con semplici gesti si possa dare un aiuto concreto a chi è in difficoltà. Si crea, così, uno stretto legame tra politiche sociali e buone pratiche ambientali che abbiamo già verificato con successo anche al Centro per il riuso di Lammari, dove si intercettano mobili e vestiti che altrimenti sarebbero gettati tra i rifiuti".
"E' un ottimo progetto che si fonda su tre capo saldi: lotta agli sprechi, attivazione della comunità e ricerca di nuove risposte alle povertà emergenti - spiega la direttrice della Caritas diocesana di Lucca, Donatella Turri . Siamo di fronte a una forte azione di sinergia tra istituzioni locali e soggetti del terzo settore che può essere un punto di partenza per ripensare il welfare locale e la solidarietà tra le comunità". Il funzionamento dell'iniziativa è semplice. Al termine della giornata alcuni volontari provvedono al ritiro dei cibi cotti e crudi, ancora non utilizzati, come verdure, formaggi e salumi e del pane. Questi vengono etichettati con i dati relativi alla data di produzione, tipologia di prodotto, modalità di conservazione e riattivazione e con l'indicazione della data di scadenza, caricati su furgoni e portati nelle mense gestite dai vari soggetti.
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