E’ necessario favorire le tecnologie italiane nel campo delle rinnovabili e soprattutto nel solare: il fotovoltaico a concentrazione, il solare termodinamico, le nuove forme di fotovoltaico. La geotermia, fonte rinnovabile seconda in Italia solo a quella riferibile all’energia idroelettrica, ha un grande potenziale di sviluppo e consentirà di raggiungere più facilmente l’obiettivo del 25% di energia prodotta da fonti pulite. La geotermia rappresenta, nella situazione attuale, il 10% dell’energia risultante da fonti rinnovabili italiane e si prevede che, con gli strumenti legislativi posti in essere recentemente possa raddoppiare entro breve tempo. Il progetto proposto da Hera in discussione a Ferrara rientra in questo contesto e costituisce una grande opportunità per la città verso l’obiettivo di poter arrivare ad una Città ad emissioni zero. Ferrara grazie ai giacimenti geotermici, (e quindi con l’estensione del teleriscaldamento) alla possibilità di integrare i diversi impianti quali l’inceneritore e le piccole caldaie a metano , attraverso un Piano urbanistico che punti in edilizia sull'efficientamento energetico e attraverso politiche di mobilità sostenibile all' interno del progetto europeo Patto dei sindaci può costituire davvero un esempio virtuoso per le politiche di sostenibilità ambientale in Italia. D’altronde Ferrara già nel 2003, unica città italiana di sempre aveva ottenuto dall’allora Commissaria europea all’ambiente Margaret Wallstrom il premio europeo Città Sostenibili 2003
insieme ad Heidleberg e Oslo.
Alle polemiche di Tavolazzi ha risposto compiutamente il Sindaco di Ferrara. Le scelte di Reggio Emilia nascono da un contesto assolutamente diverso. Scelta innovativa quella dei reggiani ma legata alla presenza di discariche attive e con un inceneritore vecchio che giustamente non è stato rimodernato Ferrara è in un’altra situazione e al momento è giusto che l’inceneritore, controllato attraverso un monitoraggio costante ed efficace, sia sfruttato anche nella componente di produzione energetica.
Bene ha fatto l’amministrazione ha spostare l’eventuale collocazione del nuovo impianto nella zona industriale dell’ex inceneritore di Via Conchetta. Anche rispetto a quest’area nel passato sono state fatte polemiche riguardo allo stato di contaminazione dei suoli: vi sono state indagini anche giudiziarie ma i dati che hanno dimostrato la non fondatezza di certe insinuazioni sono facilmente reperibili sul sito dell’Arpa Ferrara http://www.arpa.emr.it/dettaglio_documento.asp?id=1986&idlivello=30 che consiglio di visitare a tutti i cittadini ferraresi .
L’impatto ambientale puntuale è assolutamente da considerare ma non sarà tale da costituire un problema non gestibile, anzi se eventuali contaminazioni dovessero emergere durante i lavori devono essere adeguatamente bonificate.
Bene è l’interlocuzione interattiva che l’amministrazione comunale ha messo in atto con i cittadini che spesso danno consigli e porgono problemi che migliorano il progetto.
Mi sembra quindi che le polemiche di questi giorni da parte dell’Ing. Tavolazzi siano al solito strumentali. L’investimento è importante, consente di dare lavoro e concorre a migliorare le condizioni ambientali. Poi sarà cura credo dell’Amministrazione intervenire anche perché per l’utente finale tutto ciò si trasformi anche in un vantaggio economico. Poi le preoccupazioni, le domande dei cittadini, le perplessità è giusto vengano considerate ma in questo caso siamo di fronte davvero ad una grande opportunità che data la situazione in cui versa la nostra economia è bene cogliere nella sua importanza.
On, Alessandro Bratti, PD
ESTENSE
Nessun commento:
Posta un commento