Mi meraviglia il giudizio di alcuni esponenti politici che definiscono la decisione del Tribunale del riesame sull'Ilva di Taranto "equilibrata". E' un giudizio che presuppone che, alla luce di prove schiaccianti riguardo ad una condotta del gruppo dirigente dell'Ilva per lo meno arrogante, ci potessero essere da parte degli organi competenti decisioni troppo avverse all'impresa pena la fine in Italia di un ramo importante dell'economia nazionale con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.
Chi conosce l'intera vicenda sa che sono da diversi anni che soprattutto la Magistratura ha un atteggiamento "equilibrato". Diversi sono stati gli appelli dell'organo giudiziario verso le Istituzioni amministrative e alla dirigenza dell'impresa perchè questi si attivassero nella direzione di rispettare le norme ambientali in vigore.
L'atteggiamento è stato da parte dell'Azienda di contrapposizione e del Ministero molto accondiscendente verso l'Azienda e le polemiche scaturite dopo l'emanazione dell'Autorizzazione Ambientale Integrata più volte giudicata inadeguata nei contenuti, non nella forma, ne è una prova.
Ora pare si sia imboccata una strada diversa !! Vedremo il decreto, il cui contenuto non è ancora noto, e se l'atteggiamento dell'Azienda sarà più collaborativo. E' possibile la convivenza fra una grande impresa siderurgica e il suo territorio a patto che vi sia una sinergia di intenti su progetti innovativi e ambiziosi non basati sul ricatto occupazionale ma sulla volontà di costruire insieme una nuova via per lo sviluppo
Nessun commento:
Posta un commento