D.L. 74/2012: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo,il 20 e il 29 maggio 2012.
C. 5263 Governo.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 giugno 2012.
Alessandro BRATTI (PD) sottolinea, anzitutto, la portata di una vicenda drammatica come quella del terremoto delmaggio scorso, che sarebbe riduttivo esbagliato affrontare come vicenda locale oregionale, sia per l’ampiezza della tragedia che ha colpito le persone e le comunità disei province italiane, sia per l’inestimabile gravità dei danni subiti dal patrimoniostorico, architettonico e artistico, sia, infine, per l’assoluto rilievo economico deiterritori colpiti dal sisma, nei quali siproduce oltre l’uno per cento del PILnazionale e che oggi ha estremo bisogno di vedere realizzata in tempi rapidissimi unapiena ripresa di tutte le attività produttive.
In secondo luogo, segnala positivamente la grande convergenza di vedute e di propositi che si è manifestata subito sul territorio da parte di tutte le forze politiche e sociali in ordine alla necessità di evitare ogni atteggiamento propagandistico e di puntare alla identificazione delle soluzioni più concrete e più rispondenti alla doppia esigenza di rifuggire ogni forma di assistenzialismo e di garantire il rapido ritorno alle normali condizioni di vita e di lavoro delle popolazioni così duramente colpite dal terremoto.
Si tratta, a suo avviso, di un comportamento positivo, adeguato alla serietà della situazione e alla necessità di costruire le condizioni affinché sia possibile addivenire in sede parlamentare al miglioramento del testo del provvedimento d’urgenza in esame e alla sua rapida conversione in legge. (segue)
Passa quindi ad elencare i punti del decreto-legge che meritano di essere approfonditi e, a suo avviso, migliorati in sede di esame delle proposte emendative che, si augura, siano ridotte nel numero e largamente condivise nel merito.
In tal senso, segnala anzitutto – per il suo rilievo ai fini di una pronta ripresa delle attività produttive – l’opportunità di introdurre nel testo del decreto-legge alcune misure in materia di agibilità degli immobili ad uso produttivo contenute nella prima circolare emanata dal presidente della regione Emilia-Romagna, nella sua qualità di Commissario delegato, anche per consentire un’applicazione omogenea in tutte le province colpite dal sisma, ferma restando la necessità di apportare, comunque, alcuni miglioramenti alle disposizioni del decreto-legge in materia di rilascio della certificazione provvisoria di agibilità sismica degli immobili e di successiva verifica della agibilità sismica degli stessi.
In secondo luogo, segnala la necessità di intervenire sul testo del decreto-legge al fine di assicurare gli stessi benefici e le stesse disposizioni diretti ad assicurare il ripristino delle normali condizioni di vita e di lavoro nei comuni contemplati nelle ordinanze emanate all’indomani degli eventi sismici del 20 e del 29 maggio scorsi, anche ai comuni ubicati fuori dal cosiddetto « cratere », ove ricorrano i presupposti della distruzione o del danneggiamento causati dal terremoto.
In terzo luogo, sottolinea l’opportunità di calibrare meglio la scadenza dei termini amministrativi, tributari e contributivi sospesi dal decreto-legge. Il differimento al 31 settembre 2012 della scadenza di tali termini, infatti, appare, a suo avviso, del tutto insufficiente a tenere indenni i cittadini e le imprese dal rischio di dover sopportare ulteriori danni amministrativi e finanziari oltre a quelli materiali e morali causati dal terremoto. Pur apprezzando le difficoltà derivanti dalla difficile congiuntura delle finanze pubbliche, ritiene infatti che il differimento dei termini e la rateizzazione degli oneri dovuti siano misure indispensabili e grandemente attese dalle popolazioni, così come attesa e necessaria è, a suo avviso, la modifica dei coefficienti di legge per la determinazione dell’IMU che consenta di alleggerire il peso di tale imposta per tutti gli immobili – anche quelli non distrutti o gravemente danneggiati – ubicati nelle zone colpite dal terremoto, che hanno comunque visto diminuire grandemente il loro valore e la loro commerciabilità.
In quarto luogo, giudica indispensabile addivenire ad una migliore formulazione delle disposizioni che regolano le attività di quantificazione dei danni, allo scopo di consentire una più agevole e una più rapida definizione degli stessi, stante la necessità di dare risposta al bisogno degli interessati – cittadini e imprese – di fornire al più presto dati certi agli istituti bancari, per avere accesso agevolmente ai finanziamenti indispensabili per la ricostruzione degli immobili e per la ripresa delle attività produttive.
In quinto luogo, ritiene di dover sottolineare la delicatezza del tema relativo alla ricostruzione e al restauro dei beni culturali distrutti o danneggiati dal terremoto, evidenziando, da un lato, che la realizzazione di tali interventi richiede il reperimento di risorse aggiuntive rispetto ai 2,5 miliardi di euro complessivamente stanziati per la ricostruzione e, dall’altro, che la necessità, ampiamente evidenziata dai rappresentanti degli enti locali, di avvalersi di tecnici specializzati per l’approntamento dei progetti di restauro e ricostruzione dei beni culturali rende indispensabile l’introduzione di alcune limitate modifiche alle norme sul pubblico impiego tali da consentire l’assunzione di un numero contenuto di tecnici presso le Soprintendenze interessate, l’erogazione degli emolumenti accessori indispensabili per avvalersi dei funzionari delle Soprintendenze delle regioni limitrofe e il reperimento delle risorse necessarie a consentire l’impiego di esperti di università e centri di ricerca. In sesto luogo, sottolinea l’importanza della questione della messa in sicurezza degli edifici scolastici che va affrontata con urgenza anche al fine di consentire il regolare avvio del prossimo anno scolastico.
Sotto questo profilo, segnala come molto positivo il contenuto della circolare emanata dal presidente della regione Emilia-Romagna, ritenendo opportuno che esso sia esteso anche alle altre due regioni interessate.
Quanto alle disposizioni di « allentamento» del patto di stabilità interno per i comuni colpiti dal sisma, ritiene che i 70 milioni complessivamente stanziati dal decreto-legge in esame vadano significativamente aumentati in sede di esame delle proposte emendative, tenendo conto anche della necessità di estendere alle province tale possibilità. Precisa, quindi, che è necessario introdurre a favore dei comuni e dei soggetti gestori di servizi pubblici locali l’ulteriore beneficio di uno specifico indennizzo a vantaggio dei primi per i mancati introiti derivanti dalla prevista sospensione del pagamento dell’IMU ed a vantaggio dei secondi per i mancati introiti derivanti dalla sospensione dei pagamenti delle fatture dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua.
Si sofferma, quindi, sulle ulteriori questioni rappresentate dalla opportunità di introdurre talune ulteriori deroghe in materia urbanistica e di anticipare ed ampliare,a beneficio dei territori colpiti dal sisma, le agevolazioni fiscali previste per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica degli edifici.
Avviandosi alla conclusione, sottolinea la forte preoccupazione degli amministratori locali, da lui pienamente condivisa, di evitare che l’affidamento dei lavori per la ricostruzione si fondi sul meccanismo del massimo ribasso delle offerte, che rischierebbero di prestare il fianco ai gravi fenomeni di infiltrazioni criminali nel mercato degli appalti pubblici. Aggiunge che, a suo avviso, è opportuno inserire nel decreto-legge, da un lato, norme specifiche a vantaggio di una piena riattivazione degli impianti idraulici e delle attività svolte dai consorzi di bonifica, così necessari al buon funzionamento delle attività agricole e alla salvaguardia del territorio, dall’altro, norme che garantiscano il ripristino ed il completamento degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in corso di realizzazione, tenendo indenni i soggetti gestori da eventuali revisioni peggiorative degli incentivi attualmente previsti.
Ritiene infine che nel decreto-legge in esame è affrontata in modo pragmatico, ma anche rassicurante, la materia relativa al trattamento e al trasporto dei rifiuti e del materiale derivante dai crolli degli edifici, ferma restando l’esigenza di estendere,anche alle altre due regioni interessate, le misure previste per la regione Emilia-Romagna in tema di individuazione delle discariche e degli impianti di conferimento dei citati materiali e rifiuti.
Conclude, infine, esprimendo un giudizio complessivamente positivo sulle ragioniche sono alla base della predisposizione di numerose proposte emendative da parte dei rappresentanti delle associazioni di categoria e degli enti locali che, tuttavia, andranno vagliate anche alla luce delle limitate risorse disponibili. Confida, peraltro, che anche grazie al lavoro di raccordo e di sintesi che il relatore sta conducendo, sia possibile addivenire alla predisposizione di un testo migliore di quello emanatodal Governo e condiviso da tutti i rappresentanti dei gruppi.
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