E’ sempre difficile esprimere ciò che si sente di fronte a tragedie come quelle che hanno colpito Vigor Bovolenta ! Si ha sempre l’idea che un’atleta sia un sorte di super uomo che non possa essere sfiorato da niente tanto meno dalla malattia o come in questo caso colpito dalla morte ! Non ho conosciuto Vigor, come atleta non era della mia generazione di pallavolisti ma ho vissuto allora nell’annata 1997-98 come Assessore allo Sport molto intensamente quella stagione. Si era riconquistata l’A1 con il marchio Conad e questa volta non ci si rinunciava come successo due anni prima. Avevamo trovato le risorse per affrontare per la prima volta la massima serie ! Un Presidente ambizioso, Cuoghi, un tecnico amico di scuola ravennate Daniele Ricci , campioni come Tofoli e Schuil, l’olandese volante allora forse il più forte opposto al mondo. Poi due atleti sempre di scuola ravennate Margutti e appunto Bovolenta. Completavano il sestetto il centrale Milone e Bedino. Due ferraresi Gelli e Panetto nella rosa. Bovolenta già a 23 anni quando arriva da noi a Ferrara è uno dei centrali più forti d’Italia, già con decine di presenze in Nazionale e con importanti successi di club alle spalle conquistati soprattutto nel Messaggero Ravenna che gli consentono poi nel 1995 di esordire in Nazionale. Un centrale moderno con grande elevazione e un muro insormontabile. Un giocatore che ha incarnato la tradizione pallavolistica ravennate: tecnica ma soprattutto grinta e generosità. La storia della pallavolo ferrarese si intreccia moltissimo con quella ravennate e anche in questo caso quell’anno con un romagnolo alla guida si raggiunge un risultato straordinario il quinto posto in campionato. Ferrara per la prima volta entra nel Gotha della pallavolo nazionale. Si esce dai play off dopo una sfida con la Lube Macerata. Ricordi belli di uno sport bellissimo !
Qualche giorno fa guardando una partita di Coppa Cev ho scritto su Face book che la Pallavolo è l’unico sport in cui ci si abbraccia ad ogni punto; uno sport di squadra in cui il legame fra i compagni è indispensabile, in cui il singolo è sempre al servizio degli altri. Ecco io da tifoso, da uomo di sport ho un ricordo di Bovolenta proprio così ! Di un ragazzo che amava la pallavolo ! Un atleta, un uomo che ogni allenatore avrebbe voluto nella sua squadra.
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