Sig. Presidente,
il gruppo del Partito Democratico voterà a favore di questo decreto ambientale. Un provvedimento che ha subito modificazioni importanti rispetto al Senato, anche grazie al tema sollevato dalla Corte costituzionale sulla incongruità di alcune norme rispetto al testo originale. Noi confidiamo che tutte quelle parti stralciate relative alla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettroniche e al comparto agricolo possano ritornare al più presto per l’approvazione.Voteremo a favore perché si affrontano alcune questioni che hanno risvolti non solo di carattere ambientale ma che consentono
di costruire un quadro legislativo che inizia ad orientare le scelte di mercato cercando di valorizzare le tecnologie e i brevetti italiani che coniugano innovazione tecnologica e rispetto dell’ambiente. Significa intraprendere concretamente la strada della chimica verde che già oggi può consentire di rilanciare importanti siti industriali in Sardegna ed in Umbria e che in futuro potrà interessare altre aree chimiche del nostro Paese. (...continua)
Per facilitare la transizione delle piccole e medie imprese verso questa strada innovativa abbiamo ottenuto la possibilità per queste aziende di accedere a fondi dedicati evitando così contraccolpi sull’occupazione.
Un decreto che ha anche lo scopo di semplificare le autorizzazioni ambientali nel settore delle costruzioni per rendere più semplice la vita alle imprese ma con norme che consentano di tutelare l’ambiente e la legalità. Il tema riguarda il materiale cosidetto di riporto. Noi abbiamo chiesto al Governo di creare le condizioni per cui gli organi di controllo possano esercitare in maniera efficace la loro attività senza per questo bloccare la realizzazione di opere e cantieri. Su le aree oggetto di bonifica, troppo spesso assistiamo ad importanti indagini giudiziarie riguardo a fenomeni di illegalità ambientale spesso associati a quelli di corruzione come successo recentemente in alcune situazioni in Lombardia quali quelle riguardanti il sito di Pioltello Rodano o la costruzione dell’autostrada Brebemi . Tutti casi che oltre che arrecare danno all’ambiente bloccano poi i lavori facendo lievitare i costi in maniera incontrollata.
Occorrono quindi norme chiare, semplici e soprattutto controlli efficaci. Le due cose sono inscindibili.
Forse si poteva fare di più, ma intanto la strada intrapresa è quella giusta che eventualmente se ce ne sarà bisogno provvederemo a chiedere al Governo di modificare.
Per ultimo ma non per importanza: il tema della gestione dei rifiuti in Campania.
Siamo al quinto provvedimento a questo riguardo nell’attuale legislatura. Abbiamo avuto modo come Partito democratico di criticare i precedenti decreti emanati dal Governo Berlusconi che in molti casi a nostro giudizio non solo non hanno risolto alcuni nodi strutturali, come l’impiantistica e la raccolta differenziata, ma hanno gettato le basi per il perpetuarsi di una situazione anomala consentendo di continuare attività poco chiare e a volte palesemente illecite, tutto questo lo voglio ricordare con il voto incondizionato della Lega che ha avvallato ogni singolo provvedimento!!!
Vorrei essere chiaro il Pd ha le idee molto precise in tema di gestione dei rifiuti urbani. Noi siamo per seguire le indicazioni che arrivano dalle Direttive europee. Siamo per ridurre la produzione di rifiuti, per un ciclo industriale della loro gestione, siamo perché in un’ottica dell’efficientamento delle risorse non si sprechi materia ma si sviluppi un’industria del riciclo e del recupero anche energetico. Per fare questo bisogna intervenire sul cambiamento di alcuni modelli di consumo, sul modo in cui progettare i prodotti, sull’inserire negli appalti pubblici condizioni che favoriscano gli acquisti verdi, sul favorire le imprese con cicli di produzione che hanno attenzione al consumo delle risorse e che soprattutto rispettino le regole e le leggi.
Tante di queste azioni sono basate su una impiantistica adeguata e questa quindi è necessaria , anzi fondamentale!
L’Italia si trova in una situazione del tutto particolare dove da un lato solo poche regioni sono attrezzate su standard europei (Lombardia, Emilia, Trentino, Veneto), altre ci sono vicine ma molte sono in condizioni emergenziali la Campania e la Calabria o rischiano di ritornarci vedi Lazio e Sicilia, tutto questo provoca un dispendio di risorse economiche enormi che si scarica sui cittadini!! Vorrei anche ricordare le numerose infrazioni comunitarie che non sono solo ammonimenti, sono soldi che il nostro Paese e quindi tutti i cittadini italiani dovranno pagare a Brussels.
La parte positiva del ciclo dei rifiuti in Italia è presente ed è costituita da un’industria del riciclo di primissimo livello, industria che anche in questo momento di crisi ha retto e anzi in alcuni settori vedi quello del riciclo delle plastiche, ma non solo è cresciuta. Un pezzo importante dell’economia che noi dobbiamo favorire e fare in modo che si consolidi.
A Giugno di quest’anno l’Europa deciderà se sbloccare i fondi strutturali per la Campania e verificherà se sono stati realizzati quegli impianti necessari per andare verso la normalità, pena una multa per l’Italia salatissima. Il rischio è che grazie all’inefficienza della regione la multa si pagherà! Di fatto La Regione, il Comune di Napoli, la provincia di Napoli non hanno provveduto a costruire né un inceneritore (tutto bloccato) né una discarica per tamponare le difficoltà contingenti ma neanche una rete di impianti di compostaggio adeguata! Sono ormai passati due anni dall’insediamento della giunta regionale campana, ma nonostante 5 decreti Governativi e i diversi poteri speciali conferiti ai commissari si è ancora al palo.
Il partito democratico, e mi avvio alla conclusione considera questa parte del Decreto la meno efficace e condivisibile. Gestire una fase di transizione post emergenza è un’operazione complessa, difficile ma non impossibile. E’ doveroso che da parte delle regioni che hanno una dotazione impiantistica adeguata, venga data la disponibilità per trattare e smaltire, non in discarica, parte dei rifiuti urbani oggi giacenti negli impianti campani. Questa è un’operazione fattibile perché oggi gli impianti del Nord Italia, così come quelli olandesi non hanno rifiuto urbano sufficiente per funzionare a pieno regime. Perché quindi non utilizzarli in questa fase in maniera trasparente determinando i costi, le modalità di trasporto e le modalità di smaltimento sotto un controllo del Ministero e delle regioni ? I soldi per lo smaltimento rimarrebbero in Italia e andrebbero a parziale ristoro economico per quelle realtà del Nord che giustamente hanno perseguito politiche più virtuose ! Però e c’è un però, non di poca rilevanza. Ognuno deve fare la sua parte e il tempo per il Presidente Caldoro sta per scadere. La Campania si doti di quegli impianti necessari per un ciclo industriale dei rifiuti urbani, i cittadini campani ne hanno il diritto e su questo il Partito democratico non si sottrarrà di certo alle sue responsabilità.
Grazie Sig. Presidente
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