Dal PD dell’Emilia-Romagna una proposta per trovare i   fondi allo scopo di finanziare un programma organico per la  prevenzione  delle sciagure e la tutela dell’assetto idrogeologico 
       
    Dichiarazione di Alessandro Bratti, responsabile  Ambiente ed Energia del PD ER e Giorgio Sagrini, responsabile Gruppo    regionale PD per la Montagna :  
   “La riforma degli A.T.O.   (Ambiti Territoriali Ottimali) in discussione  alla Regione  Emilia-Romagna, può fornire le risorse per prevenire e  contenere i  rischi del dissesto idrogeologico.  Come già previsto da una  delibera regionale, i fondi necessari alla  realizzazione di piani di  lungo periodo mirati alla manutenzione del  territorio possono arrivare  dalla destinazione a questo scopo di una  minima parte della tariffa  idrica.   
   La tragedia provocata dall’alluvione in Liguria e in  Lunigiana del 25  ottobre scorso, seguita dagli eventi dolorosi di  Genova, dell’Isola   d’Elba, e della Campania mostra quanto il nostro  Paese sia fragile ed  esposto agli effetti disastrosi del dissesto  idrogeologico.  Questi  ennesimi episodi documentano la drammatica assenza di politiche  di  prevenzione e tutela nazionali, mentre continua l’ulteriore e  colpevole  taglio delle risorse agli Enti Locali, che sono messi in  condizioni di  non poter intervenire.  L’inaccettabile mancanza di politiche attive per  la difesa del suolo  non è più tollerabile, né è possibile rassegnarsi a  questa situazione.   
   Serve  una risposta nazionale, che non può essere  rinviata.  Un'efficace opera di prevenzione è indispensabile per evitare altre  vittime e infinitamente meno costosa delle opere di  ricostruzione e  ripristino per far fronte ai danni e alle devastazioni  di alluvioni e  frane.  
Ma non vogliamo nasconderci dietro alle colpevoli  negligenze, ai tagli,  alla tragica miopia della destra.  Pensiamo che l’Emilia-Romagna possa  dare un segnale, utile a tutto il  Paese.  In particolare riteniamo che la discussione aperta a livello regionale   sulla riforma degli A.T.O.  e sul servizio idrico  integrato possa essere  l’occasione per  introdurre il principio che una pur minima quota della tariffa idrica  sia destinata al finanziamenti di programmi pluriennali  di manutenzione  ambientale, di salvaguardia degli acquiferi e di difesa  dell’assetto  idrogeologico del territorio montano, da concordare tra ATO  regionale,  province e comunità locali.  Si tratta di un principio già  presente nella normativa regionale –  nella deliberazione n.  1656 del  27/11/2006 della Giunta Regionale - ma che, con la creazione  di un’unica  ATO regionale, può  trovare una concreta ed efficace  attuazione”.

 
 
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