(La Nuova Fe) Il ministro Castelli boccia una risoluzione salva-raccordo Bratti (Pd): il governo non vuole prendersi impegni
Spunta di nuovo fuori, all’apertura della stagione balneare, il fantasma del pedaggio sulla Ferrara-Lidi, e si alza ancora una volta il volume della polemica. Ad appiccare l’incendio è stato un uno-due parlamentare, da parte del presidente dell’Anas e del viceministro alle Infrastrutture. Pietro Ciucci, a margine di un’audizione al Senato, ha detto di non credere alle ipotesi di cancellazione del pedaggiamento sulle tratte Anas ancora non a pagamento: l’articolo 15 del decreto 78 è tuttora in vigore, quindi l’Anas va avanti anche se non fa previsioni sui tempi. Poi è arrivato il parere negativo di Roberto Castelli, in sede di commissione Ambiente della Camera, sulla risoluzione del Pd che prevedeva un ripensamento complessivo sul tema: «Il governo è intenzionato ad andare avanti, le Camere avevano già votato sì l’anno scorso» ha detto il viceministro. Un intervento che suona come smentita di quanto affermato da molti esponenti della maggioranza, sul blocco di fatto del provvedimento. Ecco perchè è scattato nuovamente l’allarme anche tra i ferraresi, nonostante il fatto che la lista dei tratti Anas da sottoporre a pedaggio non sia ancora pubblica e anche di recente il senatore Alberto Balboni (Pdl) e lo stesso assessore regionale Alfredo Peri, avessero rassicurato sull’esclusione della Ferrara-Lidi. «La verità è che Castelli, in tutte le occasioni formali nelle quali si è espresso sull’argomento, ha sempre evitato di prendersi impegni a nome del governo - sottolinea ancora una volta Alessandro Bratti (Pd) - Ha dato per la seconda volta parere negativo al nostro emendamento che voleva mettere dei paletti alle tratte da sottoporre a pedaggio ed escludere la Ferrara-Lidi così com’è. Questo non dà certezze, sebbene la trasformazione in autostrada sia ormai in progetto e quindi la logica imporrebbe di lasciare stare quel raccordo». In sostanza, ribadisce Bratti, l’unico elenco a tutt’oggi disponibile resta quello del luglio 2010, che comprendeva appunto pure la Ferrara-Lidi. L’ipotesi di imporre un balzello per i chilometri più “bucherellati” e privi di servizi di tutta l’Emilia Romagna ha sempre sollevato proteste vibranti, anche per la ripercussione che avrebbe sul turismo verso i Lidi. Si era ipotizzato di far pagare in media 1 euro in più all’uscita di Ferrara Sud. (s.c.)
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