CENTRALI. PORTO TOLLE, BRATTI (PD): 'O LAVORO O AMBIENTE' NON VA O RICONVERSIONE E' MIGLIORAMENTO AMBIENTALE O VA CONTRASTATA.
(DIRE) Roma, 18 mag. - "Sulla centrale di Porto Tolle e sulla riconversione a carbone tutto si puo' dire tranne che l'iter sia stato lineare. Questa vicenda e' nata male all'origine e non sta proseguendo nel migliore dei modi. Anteporre il lavoro all'ambiente e' prassi vecchia e non utile. Cosi' come ritengo sbagliato che vi siano territori che beneficino forse di un investimento e altri territori confinanti che ne subiranno solo danni. Cosi' come danni possono subire attivita' come la pesca, l'agricoltura e il turismo". Lo dice Alessandro Bratti, deputato Pd della commissione Ambiente della Camera.
"E' necessario quindi aspettare le motivazioni del Consiglio di Stato e poi capire attraverso un'ampia consultazione quale decisione prendere. Tutto poi e' reso difficile dal fatto che non e' assolutamente chiara la strategia energetica che questo Governo intende adottare- prosegue Bratti- ad oggi esistono tanti impianti a ciclo combinato che funzionano a scartamento ridotto per cui e' in un contesto generale che va vista questa riconversione a carbone, sapendo anche che semmai si dovesse realizzare questo impianto dovra' applicare le miglior tecnologie esistenti e quindi anche il cosiddetto sequestro e stoccaggio della CO2".
Non va dimenticato, sottolinea il deputato Pd, che questa centrale "e' inserita in uno dei Parchi e delle zone umide piu' importanti d'Europa. Le nostre coste sono state devastate nel passato da costruzioni di grandi impianti che a lungo andare hanno prodotto piu' danni che ricchezza". L'impianto di Porto Tolle, conclude Bratti, "si ascrive a questo gruppo e quindi questa riconversione o e' un vero e proprio miglioramento ambientale o e' meglio contrastarla convintamente".
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