Dichiarazione del segretario del Partito Democratico dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e del responsabile Ambiente ed Energia Alessandro Bratti
“Il piano del governo per riportare il nucleare in Italia è un progetto anacronistico, pericoloso e profondamente sbagliato. Non sono valutazioni dettate dall’emotività suscitata dalla tragedia che ha colpito il Giappone nei giorni scorsi ma nascono da una attenta riflessione che il Partito Democratico porta avanti da oltre un anno. Per questo il PD ha deciso di sostenere il referendum per l’abrogazione della legge sul ritorno al nucleare che si svolgerà nei prossimi mesi.
Il piano del governo è anacronistico, in quanto prevede l’adozione di un pacchetto di tecnologie ormai vecchie e superate. Sarebbe più logico concentrarsi sullo sviluppo di un piano di ricerca che metta al centro le energie rinnovabili, per garantire una produzione sostenibile e per rilanciare la produzione industriale e l’occupazione attraverso il volano della Green economy.
È un piano pericoloso, perché il testo proposto dal governo non presenta alcuna garanzia di sicurezza sia in materia di guasti e incidenti agli impianti sia per quanto riguarda lo smaltimento e lo stoccaggio delle scorie.
Ed è un piano sbagliato, dal momento che fin dal’inizio abbiamo riscontrato il fortissimo centralismo di un governo che ha ignorato le istanze dei cittadini e dei territori agendo in maniera del tutto unilaterale e ha tagliato le gambe, con il decreto Romani, alla nascente filiera della Green economy per favorire le società che gestiscono l’approvvigionamento da fonti fossili e le grandi aziende che si occuperanno della realizzazione degli impianti nucleari.
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