Alessandro Bratti, responsabile Ambiente ed Energia del PD dell’Emilia-Romagna espone le sue preoccupazioni in merito al decreto Romani in materia di fotovoltaico: “sarebbe l’ennesima mannaia sulle regioni virtuose” “Se venissero confermate le notizie riportate dalla stampa in questi giorni, il processo di sviluppo della Green Economy verrebbe stroncato sul nascere”. Queste le parole con cui l’on. Alessandro Bratti commenta le indiscrezioni sul decreto legislativo presentato dal ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani relative alle severe norme che riguardano la produzione e la gestione di energie rinnovabili.
“Il rischio a cui potremmo esporci – prosegue il responsabile Ambiente ed Energia del PD dell’Emilia-Romagna – è quello di vedere stroncato sul nascere uno dei più importanti filoni industriali del nostro Paese, ovvero quello della Green Economy. Non solo, così facendo il governo non terrebbe conto del parere - espresso da Camera dei Deputati e Senato in merito al testo iniziale del decreto – con cui si era stabilito di affrontare il tema delle rinnovabili non solo in una logica di regolamentazione ma anche con un piano di investimenti e tutele”. Inutile dire che Regioni come l’Emilia-Romagna, che da anni puntano su ricerca e innovazione finalizzate alla salvaguardia ambientale, “si troverebbero fortemente penalizzate”.
“Chiediamo quindi che il governo faccia chiarezza in merito – conclude Bratti – e che risponda in maniera chiara ai cittadini italiani su un temi importanti come la produzione dell’energia e il rispetto dell’ambiente. Anche perché, una simile campagna scatenata contro le rinnovabili e il contemporaneo aumento del prezzo del petrolio e delle fonti fossili, non possono non farci pensare che questa sia una manovra studiata a tavolino per riportare in primo piano la questione del nucleare”.
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