GIOVEDI’ 9 SETTEMBRE alla Festa democratica di Torino
Ore 18.00
Massimo Clausi, Roberto Grandinetti
La nave dei veleni
Rubettino
È il 2004 quando un pentito della 'ndrangheta consegna alla direzione nazionale antimafia un voluminoso dossier scritto di suo pugno, dove parla di traffici legati allo smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi in cui è implicata la 'ndrangheta e i servizi segreti deviati. Nessuno crede fino in fondo a questi racconti a eccezione delle associazioni ambientaliste. Gli indizi sono molti e i dubbi aumentano quando sulla costa di Amantea spiaggia una delle presunte navi a perdere, l'ex Jolly Rosso. Si aprono inchieste che vengono però tutte archiviate. Fino a quando la Procura di Paola non scopre la carcassa di un vecchio mercantile al largo del Tirreno cosentino, nel punto esatto indicato dal pentito. «Sono stato io a farlo saltare in aria - aveva detto - conteneva 120 fusti di rifiuti radioattivi
1 commento:
Caro Sandro, ti ho già inviato un commento in passato su questo argomento. Io continuo a trovare un'incidenza della patologia della tiroide sulla costa dell'ato tirreno cosentino. Ho ascoltato anche un'intervista che il pentito Fonti ha rilasciato a un'emittente televisiva e le due cose collimano e mi convincono sempre di più che la nave ( o le navi) dei veleni nel tirreno ci sono.Ciao. Salvatore Belcastro
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