"Non si pensi a Caorso per la costruzione di un nuovo impianto nucleare senza passare attraverso l'opinione dei cittadini emiliani. Ancora troppi sono i punti interrogativi sul "progetto di ritorno al nucleare del governo Berlusconi". E' soprattutto debolissima la parte riguardo alla sicurezza, punto fondamentale sancito a livello di tutti i trattati internazionali sulla produzione di energia elettrica basato sull'atomo. Mancano finanziamenti e personale adeguati per svolgere le funzioni di controllo e penso sia piuttosto originale l'idea che per la sicurezza ci si debba affidare, attraverso una serie di accordi, ad altri Paesi.
Mi sembra che le dichiarazioni del sottosegretario Saglia (che ha assicurato che entro il 2030 ci saranno 2 centrali nucleari attive sul territorio italiano) siano piuttosto azzardate in un momento in cui il Governo è alle prese con problemi di sopravvivenza.
La politica energetica per un Paese è una cosa seria, e sta alla base della produzione industriale e non mi sembra che l'attuale esecutivo sia in grado, in questa instabilità continua, di avere la necessaria serenità per fare proposte concrete e non propagandistiche".
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