Di seguito invece trovate il testo della mozione presentata ieri alla Camera (il comunicato su Rinnovabili.it ).
Premesso che:
• la crisi economica e finanziaria che si è abbattuta sul sistema globale richiede un’assunzione forte di responsabilità circa le politiche da mettere in atto per difendere e rilanciare l’economia dei Paesi e soprattutto per individuare possibili misure su cui costruire solidi modelli di riferimento di carattere sociale economico e finanziario strettamente connessi alla vita reale ed all’ambiente che ci circonda;
• è forte invece la nostra convinzione che, per la natura della crisi, il miglior investimento che possiamo fare per contrastare la recessione e rilanciare lo sviluppo sia puntare sulla modernizzazione ecologica dell’economia;
• si ritiene che sia necessaria la rottura dell’attuale paradigma tecnologico attraverso politiche di sistema che coinvolgono tre aree tra loro fortemente interconnesse:
1. la creazione di conoscenze adeguate e di un sistema di ricerca avanzato nelle tecnologie energetiche e ambientali;
2. la nascita e lo sviluppo di un tessuto industriale in grado di sostenerne e accelerarne la diffusione;
3. un quadro di regole stabili ed incentivi alla domanda come presupposto per il finanziamento del sistema e ulteriore stimolo all’introduzione di nuovi prodotti e processi.
• nel Programma della Commissione, come confermato dal recente voto del Parlamento Europeo sulla politica integrata dell’Ue sui cambiamenti climatici, sono segnalate in particolare le seguenti priorità:
• l’elaborazione e la promozione di politiche volte a contrastare i mutamenti climatici e a raggiungere gli obiettivi fissati dal Consiglio europeo nel marzo 2007, ove l’UE si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 20% entro il 2020, soddisfare il 20% del fabbisogno energetico utilizzando energie rinnovabili e migliorare del 20% l’efficienza energetica;
• l’elaborazione di una strategia per uno sviluppo sostenibile, che pone l’attenzione in maniera particolare su: trasporti e logistica, turismo, agricoltura, foreste e pesca, e che raccomanda azioni riguardo alla gestione delle risorse idriche, al trattamento dei rifiuti, alla tutela della salute, sottolineando il ruolo dell’innovazione anche per la crescita economica e l’occupazione;
si ritiene che per sviluppare una “via verde” sia necessario:
• mettere in atto una strategia coordinata di investimenti pubblici e privati – sostenuta da politiche industriali e fiscali che orientino le produzioni ed i consumi verso lo sviluppo ecologicamente sostenibile – al fine di creare nuove imprese e nuovi posti dl lavoro;
• prevedere misure di semplificazione e chiarezza amministrativa delle cosiddette «procedure verdi», volte a superare iter burocratici complessi, sia nei confronti dei cittadini che scelgono una riconversione ecologica nei consumi domestici, sia nei confronti delle aziende pubbliche e private, costrette a superare numerose barriere procedurali in ordine alla produzione di energia rinnovabile;
• promuovere - anche attraverso un piano di ripartizione degli obiettivi con le regioni e gli enti locali, secondo un modello già adottato in altri Paesi dell'Unione europea - interventi che favoriscano la sostenibilità energetico-ambientale dei programmi edilizi;
• sostenere lo sviluppo dei distretti agroenergetici al fine di valorizzare sia le risorse disponibili sul territorio (solare, idrica, eolica), sia quelle direttamente producibili o ricavabili dalle proprie attività (biogas, biocarburanti, biomasse), sia da attività di forestazione e manutenzione dei boschi, con conseguenze vantaggiose sia sul piano della tutela ambientale e del territorio che per il reddito degli agricoltori;
impegna il Governo:
• ad assumere una funzione di impulso e di stimolo a livello comunitario ed internazionale per il perseguimento degli obiettivi di Kyoto e per l’impostazione delle politiche del post-kyoto, fin dal prossimo G8 che si terrà in Italia;
• a garantire che vi sia coerenza tra le misure anticrisi a breve termine e le strategie di lungo periodo, rafforzando il progetto “Industria 2015” promuovendo nuove industrie che producano impianti, tecnologie per lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili;
• ad attivare un confronto nella Conferenza Stato-Regioni per verificare la congruenza dei Piani energetici regionali rispetto agli obiettivi comunitari ed a coordinare gli enti tecnici di ricerca regionali e nazionali, semplificando le procedure autorizzative;
• ad istituire un gruppo interministeriale e un fondo per la realizzazione sia del programma di interventi del Consiglio per la lotta ai cambiamenti climatici e per la produzione di energia rinnovabile, sia per l’avvio di forme di collaborazione a livello internazionale;
• a prevedere specifici interventi finalizzati a:
Per la mobilità:
• aumentare la diffusione di veicoli elettrici e ibridi, promuovere l’applicazione di sistemi di mobilità alternativa, compresa la costruzione di infrastrutture idonee (tramvie, piste ciclabili), attuare le politiche di mobility management; avviare un piano per l’ammodernamento dei treni per i pendolari;
• vincolare, in maniera permanente, gli aiuti ed incentivi alla rottamazione delle auto all’acquisto di veicoli a minimo impatto ambientale per orientare ricerca ed innovazione su nuovi modelli a basse emissioni e bassi consumi, nuovi modi di propulsione, auto ecologiche;
• incentivare il trasporto fluviale con particolare riguardo alle merci attraverso infrastrutture idonee e connessioni con gli altri sistemi di trasporto;
Per l’edilizia:
• aumentare l’efficienza energetica degli edifici pubblici, sia attraverso interventi di carattere strutturale, come l’installazione di pannelli solari, sia attraverso le “buone pratiche” di risparmio energetico;
• intervenire nel settore dell’edilizia privata e pubblica a partire dal recupero del patrimonio edilizio esistente, riproponendo strumenti normativi per rendere obbligatoria la costruzione di nuove case a basso consumo energetico e per agevolare, attraverso misure fiscali, interventi di manutenzione straordinaria degli immobili esistenti finalizzati ad aumentare il rendimento energetico degli edifici; promuovere gruppi di acquisto di impianti per l’energia rinnovabile solare e fotovoltaica attraverso forme di incentivazione;
• ripristinare la certificazione energetica degli edifici nella compravendita degli immobili già prescritta dalla direttiva 76/93/CE;
• individuare risorse per la manutenzione di infrastrutture pubbliche quali: edilizia scolastica e sociale, ospedali strade e ferrovie anche attraverso meccanismi di autorizzazione di investimenti da parte di enti locali e Regioni cui attribuire competenze per l’immediato avvio di cantieri di piccole e medie dimensioni;
• applicare la detrazione del 55% anche agli interventi “energetici” realizzati sugli immobili esistenti, concessi in locazione;
• promuovere i sistemi di certificazione ambientale, con particolare riferimento ad EMAS, nell’edilizia pubblica integrata con quella energetica;
Per l’efficienza energetica:
• predisporre incentivi per almeno 5 anni per l’acquisto di frigoriferi e congelatori a basso consumo e per prevedere l’ampliamento di questi a lavatrici e lavastoviglie ad alta efficienza energetica;
• ridurre i consumi della pubblica illuminazione, attraverso una più diffusa utilizzazione delle lampade al sodio ad alta pressione, l’installazione di regolatori di flusso luminoso, diffusione dei led, efficientamento degli impianti;
Per le fonti rinnovabili
• introdurre uno sconto sull’addizionale A3 della tariffa elettrica per i residenti nei comuni che permettono l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili;
• rendere più semplici le procedure delle autorizzazioni per gli impianti che utilizzano fonti rinnovabili;
Per le politiche sostenibili
• promuovere il ricorso agli acquisti verdi da parte della pubblica amministrazione attraverso l’attuazione del Piano d’Azione Nazionale previsto dalla legge finanziaria del 2007;
• tutelare e valorizzare le aree verdi urbane, prevedendo nuove piantumazioni di alberi, il rimboschimento e la salvaguardia delle aree agricole;
• sostenere in agricoltura le produzioni di biogas prodotti dalla fermentazione anaerobica;
• incentivare il riciclo dei rifiuti e l’industria ad esso collegata; a tal fine incrementare le percentuali di raccolta differenziata, superando in particolare le disomogeneità territoriali;
• mettere a sistema il recupero ed il riciclo dei RAEE, attraverso la pronta emanazione dei provvedimenti legislativi necessari;
• promuovere l’ecodesign e l’industria ad esso collegata al fine di diminuire la quantità di rifiuti di imballaggio;
• attuare un piano straordinario per la salvaguardia della risorsa idrica, mediante anche il rifacimento delle condotte adduttrici e soprattutto delle reti idriche di distribuzione interna;
• finanziare progetti finalizzati al riuso delle acque reflue urbane, opportunamente soggette a trattamento depurativo di tipo terziario in agricoltura;
• investire adeguate risorse per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per la tutela del territorio e del reticolo idrografico con particolare riguardo alle regioni più vulnerabili;
• a sviluppare progetti di valenza nazionale in collaborazione con le regioni in aree strategiche per il Paese - quali ad esempio l’area della Pianura Padana - che prevedano adeguati fiContent-Filter-Helper: C3072FF68DCEC5081CE8A533
nanziamenti per sviluppare processi innovativi legati alla produzione e alla distribuzione energetica ad alta efficienza, al fine di migliorare la qualità ambientale riducendo le emissioni inquinanti;
• attuare interventi mirati a incrementare l’educazione ambientale nelle scuole attraverso progetti che prevedano anche la collaborazione con le categorie produttive;
• realizzare campagne informative e comunicative sui temi ambientali con particolare riferimento al risparmio ed efficienza energetica;
• investire risorse dedicate per costituire, in collaborazione con le Regioni e le imprese, aree ecologiche attrezzate partendo dalle zone più compromesse dal punto di vista ambientale;
• favorire la certificazione ambientale delle imprese attraverso la fiscalità e la semplificazione dei processi autorizzativi.
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