11/01/09

Misure di qualità


Qui il link e sotto il testo del mio intervento di giovedì.

Signor Presidente,
onorevoli colleghi, il mio ordine del
giorno riguarda le misure per la qualità
del sistema universitario. In modo particolare
si richiede di riconsiderare fra i
criteri di efficacia e di efficienza delle sedi
didattiche anche il tema del risparmio
energetico e dell’uso delle fonti rinnovabili
come, appunto, criterio da tenere presente
nella distribuzione dei fondi sia ordinari,
del 7 per cento, sia straordinari.


È noto,
infatti, che circa il 40 per cento del
consumo energetico avviene nelle strutture
edilizie e in gran parte nelle strutture
pubbliche, e tra queste la parte del leone
la fanno proprio i grandi plessi universitari
e quelli sanitari.
Il nostro Governo ha recentemente siglato
a Bruxelles un accordo europeo (il
famoso « pacchetto 20-20-20 ») con il quale
il nostro Paese si obbliga a raggiungere
determinati obiettivi, in maniera particolare
cercando di migliorare le politiche di
efficientemento energetico e di incrementare
lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Si tratta di una questione che diventa
ancora più importante alla luce dei recenti
fatti che hanno dimostrato come la dipendenza
energetica da un’unica fonte, quella
fossile e, in maniera particolare, il gas
naturale, possa originare dei problemi per
il nostro Paese. Quindi, credo che da ora
in poi in ogni provvedimento che verrà
preso, che riguardi direttamente o indirettamente
l’utilizzo energetico, si dovrà
considerare questo impegno importante
che abbiamo assunto a livello europeo.
L’università, così come gli altri enti di
ricerca pubblici, dovrà dare quindi l’esempio
sia nell’applicare nuove tecnologie sia
nell’attuare rigorose politiche di risparmio,
sia negli investimenti edilizi, sia nella conduzione
ordinaria dei plessi che ospitano
le attività didattiche e di ricerca. Quindi,
molto brevemente, in questo ordine del
giorno si chiede di considerare tra questi
criteri di efficientamento e di efficienza le
politiche di risparmio energetico e – ripeto
– di sviluppo di energia rinnovabile
come elemento di grande precarietà.

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