27/11/08
Pacchetto 20-20-20: c'è chi non la pensa come il Ministero
Secondo Stefano Caserini membro dell'IPCC questi gli gli errori nei numeri del Ministero dell’Ambiente sul Pacchetto 20-20-20.
C’è un errore di fondo nell’approccio adottato dal Ministero dell’Ambiente italiano nel valutare i costi del pacchetto 20-20-20 proposto dalla Commissione europea.
Il Ministero infatti nell’effettuare la propria analisi ha preso in considerazione parametri che risultano meno flessibili rispetto a quelli previsti in ambito UE ed esageratamente più impegnativi economicamente.
L’aspetto più grave però è legato al fatto che, secondo un’analisi condotta da Climalteranti.it, il Ministero dell’Ambiente italiano non si discosta dallo scenario europeo solo nella scelta diversa dei criteri ma soprattutto per un errore di calcolo effettuato nell’individuazione dei costi che comporterebbe una politica a favore di una maggiore tutela del clima.
Nell’individuazione degli oneri a carico dello stato sarebbe necessario infatti disporre dei dati puntuali relativi ad ogni anno. Tuttavia, poiché la Commissione europea ha fornito gli elementi di costo in corrispondenza agli anni 2005, 2010, 2015 e 2020, è necessario ricavare i dati mancanti con una elaborazione matematica, detta interpolazione lineare degli intervalli, che permette di individuare gli altri punti della curva che identifica i costi partendo dall’insieme di punti già a disposizione (ossia quelli relativi agli anni 2005 - 2010 – 2015 – 2020).
Il Ministero invece ha calcolato i costi aggiuntivi complessivi facendo la media solo tra quelli relativi all’anno 2015 e quelli relativi all’anno 2020, imputandoli poi, moltiplicando per 10, agli anni compresi tra il periodo 2011 ed il 2020 ed ottenendo così 181,5 mld di euro.
Al contrario secondo la stima che si può effettuare, ricavando i dati mancanti con un’interpolazione lineare degli intervalli, i costi aggiuntivi per il nostro paese si attesterebbero tra i 48 ed i 93 miliardi di euro.
Va considerato che queste stime riguardano solo i costi, ai quali andrebbero sottratti i vantaggi (non conteggiati) in termini di danni evitati per le minori emissioni di gas serra.
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