E' uscito L'Internazionale con un richiamo di De Mauro alle parole di Saviano.
Penso di aver diritto a una pausa. Ho pensato che cedere alla tentazione di indietreggiare non fosse una gran buona idea, non fosse soprattutto intelligente. Ho creduto che fosse assai stupido – oltre che indecente – rinunciare a se stessi, lasciarsi piegare da uomini di niente, gente che disprezzi per quel che pensa, per come agisce, per come vive, per quel che è nella più intima delle fibre. Ma in questo momento non vedo alcuna ragione per ostinarmi a vivere così, come prigioniero di me stesso, del mio libro, del mio successo. 'Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare mia madre senza paura e senza spaventarla. Cazzo, ho solo ventotto anni! E voglio ancora scrivere'. Roberto Saviano, La Repubblica, 15 ottobre 2008.
Dario Fo, lo scrittore tedesco Günter Grass e il turco Orhan Pamuk, Nobel per la letteratura; Mikhail Gorbaciov e l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, Nobel per la pace; Rita Levi Montalcini, Nobel per la medicina sono intervenuti in difesa dello scrittore con un testo che sta già avendo altre adesioni e che, a partire da oggi (sono già oltre 20 mila), è possibile firmare su Repubblica
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