Qui trovate il resoconto del 8 ottobre della VIII Commissione Ambiente con i due interventi che ho fatto sul bilancio (formalmente: disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato,Legge finanziaria per l'anno 2009. C. 1713 Governo. Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011. C. 1714 Governo).
Il testo degli interventi lo trovate anche qua sotto.
Alessandro BRATTI (PD) sottolinea con preoccupazione sia la gravità dei tagli generalizzati alle risorse dedicate al settore ambientale sia il fatto che tali tagli intervengono senza che siano state minimamente delineate le politiche del Governo in questo settore fondamentale per il futuro del Paese. Stigmatizza il fatto che anche sul versante della riorganizzazione delle strutture amministrative, che viene evidenziato nei provvedimenti in esame e che era stato oggetto di un preciso impegno del Ministro nei confronti della Commissione, lo stesso Ministro abbia disatteso tale impegno, lasciando inevasa la richiesta della Commissione di un confronto approfondito sul percorso di riforma delle strutture ministeriali e su quelle del sistema delle agenzie per la protezione dell'ambiente. Al riguardo, sottolinea peraltro che l'inerzia del Governo si è tradotta anche in un aggravamento inaccettabile della situazione dei lavoratori precari che prestano servizio nelle indicate strutture e che rappresentano un fattore fondamentale sia in termini quantitativi - circa il trenta per cento del personale - che in termini di competenze e di professionalità accumulate e affinate in anni di lavoro e di impegno.
Osserva, inoltre, che la situazione e la strategia del Governo appaiono ancor più confuse, con riferimento alla questione della prevista istituzione di un'Agenzia per la sicurezza nucleare, mediante il cosiddetto «collegato energia», attualmente all'esame della Camera. A suo avviso, infatti, se era di per sé sbagliato procedere, come il Governo ha fatto nei mesi scorsi, all'accorpamento nel nuovo Istituto di ricerca e protezione ambientale (ISPRA) di preesistenti organismi fra loro diversi per missione e compiti, ancor più sbagliato appare oggi procedere all'inserimento all'interno dell'ISPRA dell'istituenda Agenzia per la sicurezza nucleare, che in tutti i Paesi europei è posta in posizione di assoluta indipendenza rispetto al Governo.
In conclusione, ritiene che - al di là degli annunci fatti dal Ministro al momento dell'illustrazione delle linee programmatiche dell'azione del suo dicastero - si è ancora in attesa di valutare proposte e iniziative concrete, mentre i tagli pesanti alle risorse per l'ambiente, contenuti nella manovra finanziaria, rivelano oggi una grave mancanza di strategie del Governo di fronte alle scelte epocali che l'Italia, al pari degli altri Paesi europei, ha di fronte.
Alessandro BRATTI (PD), proseguendo la riflessione avviata nell'odierna seduta antimeridiana, fa presente di avere provato a confrontare i documenti di bilancio all'esame della Commissione con i contenuti dell'audizione svolta dal Ministro Prestigiacomo nel luglio scorso. Al riguardo, osserva che - pur a fronte dei proclami ministeriali sulla sostenibilità ambientale e sulla centralità del cosiddetto «ambientalismo del fare» - ancora una volta l'ambiente viene relegato ai margini delle politiche economiche e finanziarie. Al contempo, rileva una assoluta inconsistenza delle misure finanziarie in campo energetico, settore nel quale, peraltro, non sono chiari i rapporti tra Ministero dell'ambiente e Ministero dello sviluppo economico. Sottolinea che tali dati, uniti alle incertezze sulla riforma del sistema agenziale, contribuiscono a porre lo stesso Ministero dell'ambiente in un ruolo marginale, del tutto incoerente con le prospettive di indirizzo definite dal Ministro Prestigiacomo all'inizio della corrente legislatura.
Esprime, inoltre, perplessità sulla mancanza di misure relative ai cambiamenti climatici, laddove - al di là di generiche voci di bilancio dedicate al Protocollo di Kyoto - nulla viene prospettato in merito alle politiche di adattamento da perseguire a livello nazionale. Ritiene, altresì, insufficiente la ricostruzione che il relatore ha
voluto effettuare sulle politiche per il mare, nelle quali non si tiene conto che l'unico ente preposto a tale settore, ossia l'ICRAM, è stato inglobato in un nuovo organismo di ricerca e protezione ambientale.
Quanto al problema del ritorno all'energia nucleare, si riserva di svolgere le proprie considerazioni nel corso dell'esame in sede consultiva del cosiddetto «collegato energia» da parte della VIII Commissione, preannunciando tuttavia che l'intervento emendativo da ultimo presentato dal Governo, comunque migliorativo rispetto alla proposta originaria, non deve a suo avviso prescindere dalla necessità di mantenere un forte collegamento delle nuove strutture agenziali per la sicurezza nucleare con il Ministero dell'ambiente. Segnala, inoltre, la preoccupante assenza dalla manovra di bilancio di qualsiasi misura di fiscalità ambientale, nonché il drastico taglio ai fondi per la difesa del suolo e l'assetto idrogeologico, che prospetta un investimento assolutamente inadeguato a risolvere i seri problemi esistenti sul territorio nazionale.
Dopo avere rimarcato che il Governo non fornisce alcuna chiara indicazione nella materia delle bonifiche dei siti inquinati, fa presente che si riscontrano dati molto pesanti anche nel settore delle politiche per la qualità dell'aria, materia che richiederebbe un serio investimento a livello nazionale, non potendo essere demandata soltanto alle iniziative di regioni ed enti locali. Rileva come, nel contempo, la manovra finanziaria abbia completamente perso di vista il lavoro svolto dal precedente Governo in occasione dell'organizzazione della Conferenza nazionale sul clima, con ciò disperdendo un patrimonio istruttorio di grande importanza.
Si sofferma, poi, sul problema dei fondi destinati all'ISPRA, pari a circa 80 milnioni di euro, chiedendo al relatore e al rappresentante del Governo di chiarire se il finanziamento previsto a bilancio sia aggiuntivo, rispetto alle risorse già destinate ai tre enti soppressi, ovvero se debba intendersi finalizzato al funzionamento del nuovo organismo, nel qual caso si sarebbe di fronte ad un netto taglio delle risorse disponibili per un ente al quale, avendo accorpato i tre pre-esistenti, dovrebbero spettare - a legislazione vigente - oltre 100 milioni di euro.
Infine, esprime preoccupazione per la scarsità dei fondi contenuti nel capitolo dedicato alla vigilanza ambientale, presumibilmente destinati al solo Comando dei Carabinieri per l'ambiente, che aprono il fronte preoccupante di un abbassamento dei controlli per il rispetto della legalità. Allo stesso tempo, auspica che l'aumento delle risorse in favore dei parchi nazionali, che si prevede per il solo anno prossimo, non sia un segnale di pura e semplice risposta all'emergenza, ma si trasformi in una vera consapevolezza, da parte del Ministro competente, delle potenzialità connesse al sistema delle aree protette.
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