L'India si avvia ad occupare il terzo posto fra i Paesi che emettono più anidride carbonica, il gas dell'effetto serra.
Dovrebbe presto superare la Russia e piazzarsi subito dietro Cina e Stati Uniti.
E' una delle notizie che emergono dal rapporto Carbon budget 2007 del Global Carbon Project, pubblicato oggi (via blogeko).
Il documento conferma (qui la sintesi PDF e qui l'articolo di Reuters) che l'anidride carbonica ha superato nell'atmosfera le 380 parti per milione: una cosa che non succedeva almeno da 650.000 anni, probabilmente addirittura da 20 milioni di anni.
Le emissioni salgono più di quanto aveva previsto l'Ipcc nei suoi già poco rassicuranti scenari climatici.
Ora i Paesi più poveri, dice Global Carbon Project, nonostante i loro 800 milioni di abitanti sono responsabili appena dell'1% delle emissioni mondiali di anidride carbonica. I Paesi in via di sviluppo invece producono oltre la metà delle emissioni.
Tuttavia, aggiunge il rapporto, in una prospettiva storica questi Paesi, che contano l'80% della popolazione mondiale, sono responsabili solo del 20% dell'anidride carbonica entrata nell'atmosfera a partire dalla metà del XVIII secolo, ossia dalla Rivoluzione industriale.
Aggiungerei che una buona fetta di queste emissioni viene da fabbriche che i Paesi ricchi hanno spostato in zone in cui la manodopera costa poco e le leggi ambientali sono meno severe. E che queste fabbriche sfornano manufatti a basso prezzo destinati ai nostri mercati.
Dal 2000 in poi, le emissioni di anidride carbonica sono aumentate tre volte più in fretta che nel decennio precedente, nonostante le indicazioni e i vincoli del Protocollo di Kyoto.
Complessivamente l'anno scorso sono entrate nell'atmosfera 10 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.
Anche l'assorbimento dell'anidride carbonica da parte della vegetazione e degli oceani cresce, ma più lentamente delle emissioni. La situazione, conclude Global Carbon Project, fa supporre cambiamenti climatici più violenti del previsto. Eccole:
Anthropogenic CO2 emissions have been growing about four times faster since 2000 than during the previous decade, and despite efforts to curb emissions in a number of countries which are signatories of the Kyoto Protocol. Emissions from the combustion of fossil fuel and land use change reached the mark of 10 billion tones of carbon in 2007. Natural CO2 sinks are growing, but more slowly than atmospheric CO2, which has been growing at 2 ppm per year since 2000. This is 33% faster than during the previous 20 years. All of these changes characterize a carbon cycle that is generating stronger climate forcing and sooner than expected
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