Sed. n. 20 di giovedì 19 giugno 2008
Signor Presidente, il senso dell'emendamento deriva dal fatto che non risulta che in Campania vi sia, attivo o in progettazione, un sistema continuo e affidabile di monitoraggio delle ricadute ambientali dei futuri impianti, siano essi inceneritori o discariche. Tale sistema di sorveglianza ambientale può essere finalizzato a conoscere aspetti ambientali e sanitari nelle aree circostanti gli impianti suddetti.
In regioni quali la Lombardia, la Toscana e l'Emilia Romagna l'applicazione dell'autorizzazione integrata ambientale, che in parte è stata reintrodotta con il recepimento delle osservazioni dell'Unione europea, per gli inceneritori di rifiuti solidi urbani, ha portato alla messa a punto di linee guida che consentono di uniformare le metodologie per il controllo delle aree interne agli impianti.
Inoltre, in numerose di queste regioni, si stanno impostando delle ricerche al fine di standardizzare dei sistemi di monitoraggio ambientale e sanitario nelle aree circostanti.
In generale, la presenza di inceneritori in contesto geografico ambientale complesso, in prossimità di centri urbani industriali o di arterie stradali altamente trafficate, rende spesso difficile valutare il reale impatto di questi impianti sulla qualità dell'aria e dell'ambiente e, di conseguenza, sui possibili effetti sulla popolazione potenzialmente interessata (sia che si tratti dei lavoratori, sia che si tratti dei residenti). La motivazione a impostare un monitoraggio sugli aspetti ambientali e sanitari è ancor più significativa nel contesto di cui stiamo parlando, in quanto la situazione particolare ed emergenziale non consente - come abbiamo potuto vedere prima - l'applicazione nei modi e nei tempi necessari dei processi di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione ambientale integrata. Le esperienze in altri Paesi, ma anche in alcune zone italiane, hanno dimostrato che attraverso un confronto costante ed un'informazione adeguata i timori vengono a cadere ed aumenta progressivamente il clima di fiducia dei cittadini.
Pur essendo assolutamente consapevoli che si sta operando in un contesto difficile e complicato, in cui si mescolano - come più volte è stato ricordato - aspetti legati alla malavita organizzata al senso di sfiducia dei cittadini, è necessario (come più volte abbiamo detto), nella logica del ritorno alla normalità, che anche quelle popolazioni si sentano rassicurate rispetto a ciò che viene realizzato. Di conseguenza, tutti quegli strumenti che possono far riacquistare fiducia nelle istituzioni devono essere messi in campo. Noi crediamo che questa proposta sia assolutamente in linea con il successivo articolo 13 del provvedimento in esame, e non è comprensibile il motivo per cui non possa essere accettata. Come ricordato, in numerosi contesti territoriali del nord oltre a far rispettare i limiti di legge e ad applicare correttamente la normativa europea si effettuano approfondimenti su richiesta delle comunità riguardo alla conoscenza degli effetti di questi impianti di smaltimento. Non si capisce perché le comunità campane, oltre ad essere esposte ai pericoli per la loro salute dovuti alla mancanza di idonei impianti di smaltimento e ad una gestione scellerata degli stessi, non abbiano il diritto di essere rassicurate rispetto ad eventuali pressioni ambientali esercitate da inceneritori e discariche.
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