Il Partito democratico nasce forse nel momento più critico del rapporto cittadini-politica. Una protesta , quella verso i partiti, diffusa in modo particolare fra i giovani che deve essere presa in grande considerazione. Situazione di disagio e di sfiducia che da tempo doveva essere colta e considerata per la sua reale portata. Il Partito democratico potrà riavvicinare i cittadini alla politica ?
Sicuramente non potrà essere l’elemento risolutore, ma certamente se i programmi, le idee, le promesse proposte si concretizzeranno attraverso un importante ricambio della classe dirigente e spezzando i tanti “luoghi comuni” della politica e quella situazione stagnante che ci ha accompagnato negli ultimi dodici anni allora il contributo del partito democratico sarà decisivo. Credo sia importante proporre un nuovo modello di società in cui le preoccupazioni causate dalla minaccia dell’inquinamento provocata da un ritmo di crescita insostenibile si trasformino in un incentivo a trovare nuove soluzioni e a proporre modelli di sviluppo più sostenibili. La vera cultura ambientalista che come ricorda Asor Rosa nasce da un movimento propositivo , non negativo: ha in mente un progetto anche dettagliato, nasce dal basso attraverso anche forme autorganizzate non è l’antipolitica: ma cerca di opporsi alle deviazioni della politica (i luoghi e i modi delle scelte) è assolutamente radicalmente non violento porterà all’interno del PD una straordinaria ricchezza da cui attingere per affrontare grandi temi quali la partecipazione, la gestione dei beni comuni, l’equità , la giustizia sociale e l’innovazione. Innovazione intesa non solo come introduzione di nuove tecnologie, ma anche ricerca di soluzioni condivise ai problemi ,di un nuovo modo di interpretare i bisogni delle persone e di rappresentare i cittadini. Le esigenze poste dalla società contemporanea sono negli ultimi anni cresciute notevolmente: c’è bisogno di gente competente e preparata per affrontare le complesse tematiche legate all’applicazione di nuove tecnologie che cambiano con rapidità il nostro vivere quotidiano. Situazione complesse così come sono quelle che oggi dobbiamo risolvere non hanno soluzioni semplici. E’ necessario un ruolo nuovo della scienza e della ricerca , un ruolo più attivo nella società che contribuisca a far scegliere il meglio ai decisori politici. Un mondo della ricerca aperto alle propria comunità ma anche disposto a mettersi in discussione e ad accettare la sfida del cambiamento. Una politica dal “cuore intelligente” che crei entusiasmo ma che affronti i nodi da risolvere con grande razionalità e senza paura. Diceva Al Gore nel suo libro Assalto alla ragione: La paura è il più potente nemico della ragione. Paura e ragione sono entrambe essenziali per la sopravvivenza dell’essere umano , ma la relazione che la lega è assimmetrica: la ragione talvolta può dissipare la paura, ma la paura spesso spazza via la ragione”:
La sfida è trasformare questa situazione di paura e di crisi in una grande opportunità per il futuro. I cinesi esprimono il concetto di crisi usando due simboli: uno, da solo, significa “pericolo”, il secondo sempre da solo significa “opportunità”, dalla loro unione si ottiene “crisi”. Nella nostra cultura il termine crisi contiene in prevalenza la connotazione di pericolo. In questa crisi di oggi invece, non dovremmo anche noi, forse, far prevalere un po’ di più l’idea di opportunità? Questo io credo sia il cammino che ci attende per poter davvero cambiare questo Paese.
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