280 Comuni a rischio per Ance-Architetti-Geologi-Legambiente
"Sono 280 i Comuni toscani esposti a elevato rischio
idrogeologico e quasi mezzo milione di persone vive in un'area di
potenziale pericolo". Sono i questi i numeri più allarmanti emersi
questa mattina durante la presentazione a Firenze di #
DissestoItalia -
Focus Toscana, l'inchiesta realizzata da
Ance, Architetti, Geologi e
Legambiente. Secondo l'analisi, solo negli ultimi 5 anni si sono
verificati 275 episodi di
dissesto, tra
frane e
alluvioni. Numeri,
secondo i curatosi dello studio, destinati a peggiorare senza
prevenzione e politiche efficaci di mitigazione del
rischio
idrogeologico. "Ad essere in gioco hanno detto non è solo la salute
del territorio, ma la vita dei cittadini". "A quattro anni dal varo del
Programma nazionale straordinario di mitigazione del rischio
idrogeologico ha detto Vincenzo Di Nardo, vicepresidente Ance, da
oltre 2 miliardi di euro, solo il 22% del valore degli interventi si e'
tradotto in cantieri. In Toscana i risultati sono migliori, con circa un
terzo dei cantieri aperti. Per superare le criticità, l'Ance ha
chiesto più certezza nelle risorse e un maggiore coordinamento
nazionale per superare la frammentazione delle competenze. Condizioni
queste che il nuovo Governo, fin dal suo insediamento, ha indicato come
prioritarie".
"Serve con urgenza- ha sottolineato il
presidente dell'Ordine provinciale degli architetti di Firenze,
Alessandro Jaff un piano straordinario per la manutenzione del nostro
territorio, che consenta di mettere in sicurezza la popolazione e il
patrimonio immobiliare. Per questo, rivolgiamo un appello alle
istituzioni a tutti i livelli. Non si può più aspettare". "E' inutile ha dichiarato Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e
soprattutto indegno piangere lacrime di coccodrillo dopo, quando si è
ormai nella catastrofe. La crisi climatica, che ha reso purtroppo
frequenti le calamita' in campo idrogeologico, c'impone una svolta
epocale nella pianificazione e nella salvaguardia del territorio. Basta
col consumo di suolo rurale. Basta con l'urbanizzazione delle aree di
pertinenza fluviale. Basta con la cattiva urbanistica! Occorre
delocalizzare tutte quelle costruzioni in area ad alta pericolosita',
che sono ancora una minaccia per le popolazioni insediate".
(DIRE)
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