09/04/14

Toscana. Ambiente, 500mila persone a rischio idrogeologico


280 Comuni a rischio per Ance-Architetti-Geologi-Legambiente

"Sono 280 i Comuni toscani esposti a elevato rischio idrogeologico e quasi mezzo milione di persone vive in un'area di potenziale pericolo". Sono i questi i numeri più allarmanti emersi questa mattina durante la presentazione a Firenze di #DissestoItalia - Focus Toscana, l'inchiesta realizzata da Ance, Architetti, Geologi e Legambiente. Secondo l'analisi, solo negli ultimi 5 anni si sono verificati 275 episodi di dissesto, tra frane e alluvioni. Numeri, secondo i curatosi dello studio, destinati a peggiorare senza prevenzione e politiche efficaci di mitigazione del rischio idrogeologico. "Ad essere in gioco hanno detto non è solo la salute del territorio, ma la vita dei cittadini". "A quattro anni dal varo del Programma nazionale straordinario di mitigazione del rischio idrogeologico ha detto Vincenzo Di Nardo, vicepresidente Ance, da oltre 2 miliardi di euro, solo il 22% del valore degli interventi si e' tradotto in cantieri. In Toscana i risultati sono migliori, con circa un terzo dei cantieri aperti. Per superare le criticità, l'Ance ha chiesto più certezza nelle risorse e un maggiore coordinamento nazionale per superare la frammentazione delle competenze. Condizioni queste che il nuovo Governo, fin dal suo insediamento, ha indicato come prioritarie".

"Serve con urgenza- ha sottolineato il presidente dell'Ordine provinciale degli architetti di Firenze, Alessandro Jaff un piano straordinario per la manutenzione del nostro territorio, che consenta di mettere in sicurezza la popolazione e il patrimonio immobiliare. Per questo, rivolgiamo un appello alle istituzioni a tutti i livelli. Non si può più aspettare". "E' inutile ha dichiarato Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e soprattutto indegno piangere lacrime di coccodrillo dopo, quando si è ormai nella catastrofe. La crisi climatica, che ha reso purtroppo frequenti le calamita' in campo idrogeologico, c'impone una svolta epocale nella pianificazione e nella salvaguardia del territorio. Basta col consumo di suolo rurale. Basta con l'urbanizzazione delle aree di pertinenza fluviale. Basta con la cattiva urbanistica! Occorre delocalizzare tutte quelle costruzioni in area ad alta pericolosita', che sono ancora una minaccia per le popolazioni insediate".

(DIRE) 

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